Aveva conosciuto il futuro marito, animatore in un villaggio, a Sharm El-Sheik e lo aveva sposato al Cairo nel 2019. Cinque anni più tardi lui si toglie la vita dopo essere stato a lungo obiettivo delle minacce della donna, una 30enne egiziana che, già sottoposta a obbligo di dimora a Santeramo (nel Barese) con divieto di lasciare l’Italia, adesso rischia il processo per maltrattamenti in famiglia. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Bari, l’udienza preliminare si aprirà domani in tribunale.

Gli insulti e le minacce

Secondo l’accusa gli insulti e minacce si ripetevano dal 2021, anno in cui nacque la figlia della coppia. La donna avrebbe preteso dal marito una casa più grande, avrebbe criticato l’arredamento nuovo acquistato dai suoceri e avrebbe insistentemente chiesto di trasferirsi da Santeramo a Bari. Per lunghi periodi sarebbe tornata in Egitto con la figlia, minacciando il marito di non fargliela più vedere e di non tornare più in Italia. 

“La situazione di profonda prostrazione psichica e di terrore”

Una situazione che sarebbe nel tempo ulteriormente degenerata procurando all’uomo “uno stato di profonda prostrazione psichica e di terrore” che, il 10 aprile 2024, lo avrebbe spinto a togliersi la vita. 

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Bari, l’udienza preliminare si aprirà domani in tribunale.

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