«Interpreto una pornostar (che ricorda Ilona Staller) ma non mi piace il porno»- Corriere.it

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di Valerio Cappelli

L’attrice in «Te l’avevo detto» di Ginevra Elkann. «Sono uscita dalla comfort zone. I film porno? Li ho visti, poco e non per mia scelta, ma non è lì il mio erotismo. Da giovane cercavo di imitare gli attori uomini, a cominciare da Al Pacino»

«Anch’io, come Pupa, amo i gatti, una gattara come si dice a Roma». Zigomi e labbra esagerate, Pupa è una pornostar sul viale del tramonto, e ha l’inquietudine lieve di
Valeria Golino
in
Te l’avevo detto
, alla Festa del cinema, dove scorre un’umanità corrosa dall’ansia in una Roma soffocata dal caldo, malgrado il film di Ginevra Elkann si svolga a gennaio. In una giornata con un sole malato anche l’altra Valeria, Bruni Tedeschi, Alba Rohrwacher, Riccardo Scamarcio e Danny Huston sono tutti con le spalle al muro, il caldo li spinge ad affrontare le loro verità nascoste.

Valeria, com’è interpretare una pornostar?

«Mi piace perché mi ha fatto uscire dalla comfort zone. Pupa ha ancora l’infantilismo di una bambina perversa. Ma è una pupona, una signora che tra tutti i personaggi è il meno infelice, tutti hanno una dipendenza e la sua è per la giovinezza che vorrebbe trattenere. Si arrabatta, cerca di sopravvivere».

E vuol restare giovane a tutti i costi…

«Anche quando non lo è più. Si è data agli altri ed è rimasta senza niente. E’ solitaria, non malinconica, si può essere soli anche senza aver avuto successo, ed è molto peggio».

Pupa ha qualcosa di Ilona Staller, più che di Moana.

«Sì c’è un’ispirazione di quel tipo, già dal suo nome. E’ apparentemente distante da me, mi ha fatto avvicinare ai miei stessi pregiudizi rispetto a certi comportamenti, il sesso come lavoro e baratto, e ho dovuto sbaragliarli. Tutto quello che mi sembrava così distante non lo era così tanto. Mi è bastato spostare un pochino la mia voglia di sedurre, la mia paura di invecchiare, e dare un’altra connotazione».

Risponda solo se vuole: ha mai visto un film porno?
«Mi è capitato, pochissime volte, qualche minuto e non so nemmeno perché. Mai per scelta. Non c’è altro motivo se non che il porno non accende il mio erotismo. Le mie pulsioni sessuali non sono lì».

In rete c’è di tutto, chiunque gira un film hard.
«Penso che il porno sia cambiato, come la percezione del proibito, ormai anche chi non ha arte né parte si sente protagonista, siamo i migliori fotografi su Instagram».

Oggi siamo più liberi o meno liberi sessualmente?

«C’è una specie di oscurantismo e di proibizionismo, uniti alla totale libertà. E’ talmente alieno poter fare tutto e non poter dire niente al di fuori dal mainstream…Si fanno tre passi avanti e tre dietro. L’assoluta severità perbenista mi mette a disagio, è quasi un ossimoro. Non è chiaro quello che sta succedendo».

Cosa è trasgressivo?

«Ognuno ha la sua trasgressività, per me è qualcosa che ha a che fare con l’ infanzia. Lo scandalo non esiste più rispetto al contenuto: esiste invece lo scandalo della forma, ci sono reazioni sul come piuttosto che sul perché. Oggi film considerati una volta scandalosi non lo sono più, ma il modo di parlarne può risultare scandaloso».

Nella sua prima serie tv per Sky come regista, la giovane protagonista, Modesta, scopre la sessualità…

«E il desiderio di una vita migliore. Nella serie sono al montaggio, è un momento bello, quando capisci che non puoi più rimettere mano, ciò che è fatto è fatto, game over. E’ un adattamento del romanzo di Goliarda Sapienza, L’arte della gioia. Non è un’agiografia delle donne, sarebbe metterci in un altro ghetto. Modesta nella Sicilia del 1917 è carnefice e vittima, è selvaggia, animalesca, amabile».

Valeria, lei recita da 40 anni.

«Sono contraria ai bilanci, li trovo funerei. Non fatemi dire il ruolo che mi è rimasto addosso, saranno una decina su 120 film».

Ci dica però l’attrice a cui ha «rubato» qualcosa.
«Ho rubato di più agli attori. Per qualche anno da giovane ho cercato di imitare Al Pacino, come posava lo sguardo sulle cose, quando si arrabbiava, senza mai risultare falso. Anche De Niro mi piace da impazzire. Ma lo stesso posso dire di Meryl Streep o di Marion Cotillard. Però forse per difendermi ho sempre pensato di imitare gli uomini».

21 ottobre 2023 (modifica il 21 ottobre 2023 | 07:33)

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