Era impegnata a scandagliare i fondali dell’isola d’Elba la Fugro Mercator, nave oceanografica battente banidera bahamense di 42 metri, quando si è incagliata sulla scogliera del promontorio dell’Enfola.

Tratti in salvo dalla Guardia Costiera gli 11 membri dell’equipaggio. L’incidente, spiegano in una nota, ha “determinato un ingresso d’acqua nello scafo, inizialmente contenuto dall’equipaggio, ma che ha successivamente danneggiato una parte dei motori, provocando un blackout totale degli apparati di bordo”. Al momento “non si registrano inquinamenti marini dovuti a sversamenti di combustibile”.

Sulle cause dell’accaduto, spiega sempre la Capitaneria di porto, “da una prima ricostruzione, la nave, nel cercare riparo dal maltempo, si sarebbe avvicinata troppo alla costa urtando con il basso fondale e fermandosi lungo la falesia rocciosa presente in quell’area”, ma sono in corso accertamenti per chiarire “se lanave sia arrivata in prossimità della costa a causa del forte vento presente nella giornata di ieri oppure se abbia avuto problemi tecnici agli organi di propulsione”.   

Per evacuare gli 11 a bordo, tra equipaggio e personale tecnico-scientifico, di diverse nazionalità, sotto il coordinamento della Direzione marittima di Livorno è intervenuta la motovedetta Cp 805 della Capitaneria di porto di Portoferraio: sono tutti  “attualmente in buone condizioni di salute”. Le operazioni di trasbordo sono state difficoltose a causa del blackout che ha interessato la nave, della vicinanza agli scogli e della risacca presente in zona.   

Durante un incontro operativo tenutosi questa mattina presso la Capitaneria di porto di Portoferraio, spiega sempre la Guardia costiera, “la società armatrice è stata diffidata, per ragioni di tutela ambientale, alla rimozione della nave e sono stati esaminati gli aspetti di dettaglio delle attività volte al successivo recupero della nave.   

Sono attualmente in atto, a cura di una società specializzata nel settore, i sopralluoghi subacquei preliminari finalizzati alla redazione di un piano operativo per la rimozione dell’unità. Dai monitoraggi con mezzi aeronavali della Guardia Costiera non si registrano inquinamenti marini dovuti a sversamenti di combustibile”.

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