Ita ha un futuro, e parla tedesco. L’ennesima giornata frenetica per definire gli ultimi dettagli, infine l’accordo che sancisce il sospirato ‘sì’ alle nozze tra Ita e Lufthansa.
Dopo un weekend di trattative serrate, il Mef e il colosso dei cieli tedesco hanno siglato all’ultimo minuto utile l’intesa sul piano finale, inviato poi a stretto giro a Bruxelles rispettando la scadenza fissata per le 23:59. Dopo la lite esplosa all’inizio della settimana scorsa per la richiesta di Francoforte di uno sconto sul prezzo che aveva fatto infuriare il Tesoro – non intenzionato a cedere a “ricatti” e a “svendere” la newco – i tedeschi hanno rinunciato alla corsa al ribasso.
“Le condizioni economiche previste” nel contratto di alleanza italo-tedesca siglato nel luglio 2023 “non hanno subito variazioni”, precisa il Mef diffondendo l’annuncio.
Ita-Lufthansa (ANSA)
Ora si aspetta “con fiducia” l’approvazione definitiva della Commissione europea per procedere. Un giudizio finale positivo che l’antitrust europeo è pronto a emettere senza ulteriori colpi di scena.
L’ultimo round di negoziati è ruotato intorno alla seconda tranche dell’investimento complessivo da 829 milioni di euro che il colosso tedesco guidato dall’inflessibile Ceo Carsten Spohr è chiamato a versare per assumere il controllo della compagnia tricolore sorta dalle ceneri di Alitalia. Il Mef e Lufthansa nelle ultime ore hanno cercato di ripristinare la fiducia persa nei giorni scorsi: incassato il secco no italiano alla richiesta di uno sconto, i tedeschi hanno invertito la rotta per salvare un accordo strategico. Dapprima, riducendo le sue pretese sul prezzo e chiedendo, dicono fonti qualificate, un ribasso di meno di dieci milioni. Infine rinunciando a dilazionare l’acquisto del 49% di Ita – la seconda rata dell’investimento – e alla clausola di aggiustamento del prezzo.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il presidente di Ita Angelo Turicchi e l’ad di Lufthansa Carsten Spohr durante la presentazione della fusione tra le due compagnie aeree a Roma,, 3 Luglio 2024 (lapresse)
A ricucire lo strappo è stata la squadra del direttore generale del dipartimento dell’Economia e capo delle partecipate, Marcello Sala.
Poco dopo le 23 il plico degli impegni per la tutela dell’equilibrio dei cieli è arrivato sul tavolo dell’antitrust Ue. Tra i documenti anche i contratti firmati dai vettori rivali per garantire la concorrenza nei segmenti di mercato ritenuti critici. L’identikit delle concorrenti corrisponde ai nomi di Easyjet per l’hub di Milano-Linate e le dieci rotte di corto raggio tra l’Italia e l’Europa centrale – con destinazione Germania, Belgio, Svizzera e Austria – e Air France e Iag (casa madre di British Airways e Iberia) per i collegamenti transoceanici tra Fiumicino e Washington, San Francisco e Toronto. Soluzioni viste di buon occhio dall’Ue che, con tutta probabilità, darà il suo via libera finale entro la fine del mese.
Margrethe Vestager, la commissaria europea per l’Antitrust a Bruxelles dovrà dare l’ok definitivo (AP)
Anche in questi giorni turbolenti a Bruxelles si è sempre continuato a predicare fiducia. Il prezzo di cessione della newco non aveva infatti rilevanza agli occhi dei tecnici dell’antitrust, concentrati soltanto sul rispetto degli impegni messi a punto nell’ardua intesa politica raggiunta con Roma e Francoforte il 3 luglio.
Ora i tecnici della squadra antitrust di Margrethe Vestager prenderanno qualche giorno per valutare il pacchetto e concedere, entro la fine di novembre, un via libera finale destinato a rappresentare uno degli ultimi atti dell’era Vestager. Subito dopo, sarà il tempo dell’ingresso di Lufthansa nel board di Ita: tutto, aveva già preannunciato nelle settimane scorse Spohr, lascia presagire che l’alleanza spiccherà il volo “all’inizio del 2025”.