“Per me è un grande onore e una grande emozione. Questo invito è arrivato quando avevo appena iniziato la riabilitazione dopo l’incidente. Per me è stato un segno del destino, un ritorno e una nuova partenza per me. Le parole chiave del progetto mi hanno acceso l’immaginazione, soprattutto la parola Vaticano che per me è casa. La mia vita è intrecciata profondamente con questo posto e io ero un esploratore di questi luoghi. Uno di quelli che ricordo con maggiore emozione è il Corridoio delle Mappe. Insomma il Vaticano ha nutrito la mia passione per i viaggi”. Così Jovanotti intervenendo in Vaticano alla conferenza stampa di presentazione della mostra ‘En Route’ organizzata nella Biblioteca Apostolica della Santa Sede.

 

 

“Il mio intento è quello del Cavallo di Troia ovvero far venire qualcuno qui in Vaticano per sentire il cuore battere da qualcosa che non conosceva prima. Tutto questo in un mondo minacciato dal pericolo di non poter scoprire più nulla dove ci sono gli algoritmi. Invece il viaggio si lega al senso del pellegrinaggio e il Giubileo è l’anno dei pellegrinaggi”. 

In merito alla mostra Jovanotti ha spiegato: “Ho cercato di fare il mio lavoro nella mostra senza presunzione. Non sono un artista che fa installazioni. Io faccio spettacolo. La mia produzione è molto legata all’idea del viaggio. Ho esposto la mia bici con cui ho girato da tante parti, una chitarra e una mirror ball. Una palla da discoteca che però vuole essere un mappamondo. La mia è un’installazione sonora, ho immaginato un viaggio sonoro di questi anni di vita”.

“‘Imagine’ di John Lennon? È un capolavoro, ma guai a farne un santino. Perché non l’ho cantata? Per quella frase su cui non sono d’accordo ovvero che un mondo Senza religione sarebbe un luogo migliore. Per me non è stato un rifiuto, ma un modo per dirmi non mi sento in grado. Non era polemica”. Così Jovanotti intervenendo sempre in Vaticano, rispondendo a una domanda sul fatto che non avesse voluto cantare la canzone dell’ex dei Beatles su invito di Roberto Saviano.

“Sanremo? Sto lavorando a una cosa molto bella che ha a che fare con la passione per la musica. Ci sto lavorando giorno per giorno. Una sorpresa ‘complicata’ perché è grossa. Mi hanno dato carta bianca”. 

Jovanotti ha poi parlato del suo nuovo album uscito oggi: “Sebbene io lo conosca a memoria è sempre un’emozione perché lo vedi addosso agli altri. Questa volta è un’emozione in più anche perché si era presentata la prospettiva che non riaccadesse. È un disco pop che vuole essere leggero”.

 

 

“Canzone su situazione in Medioriente? Di fronte a questa tragedia non riesco a essere che silenzioso. Mi sento impreparato. È inconcepibile che muoiano dei bambini in un bombardamento. Non riesco a portare alla parola la tragedia che sento dentro da essere umano. È un materiale su cui non riesco a metterci mani. Evito di partecipare a un gioco di tifoserie, rimango uno spettatore avvilito e impotente soprattutto”.

 

Presentata in Vaticano la mostra di Jovanotti dedicata al viaggio (LaPresse)

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