Troppe le cose che non coincidono nella morte della 15enne trovata impiccata, il 5 novembre scorso, a un albero del giardino di casa a Piazza Armerina, in provincia di Enna.
Secondo quanto finora stabilito dall’autopsia, la 15enne aveva i segni delle corde, poi slacciate dalla madre della giovane nel tentativo di soccorrerla, collo, addome e piedi legati con una fune dell’altalena. La ragazza aveva però le mani libere, l’osso cervicale non era spezzato e le scarpe erano pulite, nonostante l’albero si trovi in mezzo al terreno. Elementi che alimentano il giallo sul caso e fanno definire agli inquirenti “anomale” le modalità del suicidio.
Sequestrati i telefoni di otto ragazzi
La Procura dei Minori di Caltanissetta ha disposto il sequestro dei telefonini di otto ragazzi, conoscenti e compagni di scuola della 15enne che due settimane fa è stata trovata impiccata a un albero del giardino di casa a Piazza Armerina (En). I pm indagano per istigazione al suicidio: tra le ipotesi c’è quella che dietro al gesto della ragazza potrebbe esserci stato il timore che venissero diffuse sue foto intime.
Dalle indagini, inoltre, è emerso che la coetanea che la mattina della morte aveva avuto con l’adolescente una violenta lite, avrebbe coinvolto nella discussione il suo ex fidanzatino, accusato di aver avuto un rapporto con la 15enne qualche giorno prima. Il giovane avrebbe ammesso tutto sostenendo di essere stato ubriaco. Tutto davanti a decine di studenti.
La legale della famiglia della 15enne, l’avvocata Milena Ruffini, prosegue le indagini difensive e nei giorni scorsi ha chiesto ufficialmente un incontro alla preside della scuola delle due studentesse senza avere risposta. “Stiamo compiendo accertamenti su quanto acquisito, solo a quel punto decideremo se procedere con una denuncia”, ha fatto sapere.