La Corte Suprema Usa potrebbe confermare il bando su TikTok, respingendo il ricorso. Stando alle indiscrezioni di Bloomberg e Forbes, i giudici si sarebbero mostrati scettici davanti alle argomentazioni dei legali della piattaforma del social cinese: “Il divieto costituirebbe una violazione delle tutele della libertà di parola per gli oltre 170 milioni di utenti che utilizzano la piattaforma negli Stati Uniti”. La società ha ripetutamente negato qualsiasi influenza da parte del Partito comunista cinese nelle proprie attività.

La proposta di legge firmata da Joe Biden, approvata lo scorso aprile con 79 voti favorevoli e 18 contrari, prevede il blocco di TikTok entro il 19 gennaio, tra l’altro il giorno prima dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, se la piattaforma non sarà venduta dall’azienda ByteDance. Il testo pretende che la controllante cinese ceda il social network a una società statunitense o in alternativa che cessi le sue attività sul suolo americano. Per completare l’iter erano stati concessi 270 giorni di tempo.

La Corte Suprema degli Stati Uniti (Afp)

I nove giudici della Corte dovranno esprimersi nel merito. Da una parte c’è la preoccupazione mossa dal governo degli Stati Uniti, convinto che senza una vendita TikTok potrebbe essere utilizzato dalla Cina come strumento di spionaggio e manipolazione politica, dall’altra c’è l’appuntamento con l’imminente cambio di amministrazione. Trump, atteso alla Casa Bianca, sembrerebbe contrario al divieto e più disposto a una “soluzione politica”. Gli Usa, dunque, si dividono tra censura e preoccupazione per la sicurezza del Paese mentre i tempi per la Corte si fanno più stringenti.

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