La crescita dell’area euro dovrebbe rallentare nel terzo trimestre a causa dell’impatto dei dazi. È l’avvertimento lanciato dalla Presidente della BCE Christine Lagarde che è intervenuta a Ginevra. E la firma degli accordi commerciali a continuato Lagarde non ha un attenuato d’incertezza.

La BCE terrà comunque conto delle implicazioni e delle intese tra Unione Europea e Stati Uniti nelle prossime proiezioni di settembre, elementi che guideranno poi le decisioni di Francoforte nei prossimi mesi. Almeno in questo momento non desta preoccupazione all’inflazione. Per Eurostat, nell’eurozona, a luglio il tasso di inflazione è stato pari al 2%, stabile rispetto a giugno.

Ma ora l’attenzione degli analisti e dei banchieri centrali è rivolta all’incontro annuale di Jackson Hole in Wyoming. È lì che interverrà venerdì, per l’ultima volta nel suo mandato, l’attuale Presidente della Fed, Jerome Powell. Gli investitori seguiranno l’evento per individuare indizi sul futuro andamento dei tassi.

La Fed è sotto pressione da Trump che richiede un taglio dei tassi e dovrà anche affrontare l’impatto dei dazi che ora vengono assorbiti dagli importatori statunitensi ma che potrebbero ripercuotersi sui consumatori all’inizio del 2026. Trump ha poi chiesto le dimissioni di Lisa Cook, componente del Consiglio dei Governatori della Fed, sotto la lente di ingrandimento di un’agenzia federale per presunte frodi sui mutui.

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