Perché il Bayesian è affondato con tanta rapidità? È stato un evento imprevedibile e del tutto eccezionale o ci sono delle responsabilità? È per tentare di dare una risposta a queste domande che gli investigatori si sono al lavoro in queste ore in Sicilia. Ieri sera è durato oltre due ore l’interrogatorio di James Catfield, 51anni, il comandante del Bayesian, il veliero affondato a mezzo miglio da Porticello poco prima dell’alba di lunedì scorso mentre imperversava una violenta tromba d’aria. I pm della Procura di Termini Imerese, che ha aperto una inchiesta sul naufragio, lo hanno ascoltato ieri fino a tarda sera per ricostruire le fasi drammatiche dell’inabissamento e per acquisire dettagli tecnici utili alle indagini. Gli interrogatori proseguono anche oggi, i magistrati stanno sentendo tutti i sopravvissuti all’interno del resort Domina-Zagarella.
La deriva parzialmente sollevata, il portellone semiaperto
La deriva mobile del veliero Bayesian al momento del naufragio era parzialmente sollevata. Quattro metri invece dei sette metri e mezzo. È quanto emerge dalle prime ispezioni dello scafo ad opera dei sommozzatori, dei Vigili del fuoco e della Guardia costiera. Al momento della tempesta, con ogni probabilità, l’imbarcazione sarebbe affondata con più facilità, con la deriva alzata. Inoltre, come fanno sapere dei broker assicurativi navali, sembra che almeno uno dei portelloni della nave fosse rimasto aperto. Secondo la ricostruzione dei broker gli ospiti sarebbero tornati a bordo tardi, “avevano tirato parzialmente su la deriva”. Ma pare che “alcuni portelloni siano rimasti aperti, “quelli che usano normalmente per i tender”. “Quando è arrivato quel colpo di vento, pur a secco di vela la barca si è inclinata paurosamente- è l’ipotesi – ha fatto un fiume d’acqua dal portellone sottovento ed è affondata in pochi minuti. I dispersi probabilmente sono ancora intrappolati nelle loro cabine”.
Le ricerche dei dispersi
Intanto proseguono senza sosta le ricerche dei sei dispersi con nuovi uomini e mezzi. In azione anche una squadra di sommozzatori speleo dei vigili del fuoco giunta da Genova in grado di rimanere sott’acqua fino a 20 minuti alla volta, dopo quelle giunte ieri da Roma e Sardegna.
Ieri i sub sono entrati nello scafo e hanno ispezionato gli spazi comuni, oggi dovrebbero cercare di raggiungere le cabine. Intanto nella zona del naufragio proseguono le ricerche anche con l’ausilio di motovedette ed elicotteri.
Si cercherà di perlustrare lo scafo attraverso il varco realizzato ieri, dopo aver divelto una vetrata spessa tre centimetri, sul lato opposto a dove si trovano le cabine dello yacht di 56 metri piegato di 90 gradi sul fianco destro, apparso integro, con il grande albero maestro ancora agganciato. Nel tratto di mare anche la Guardia costiera che utilizza un veicolo subacqueo a controllo remoto (Rov – Remotely Operated Vehicle), capace di operare sul fondale marino con un’autonomia di oltre due ore. l dispositivo è dotato di un’avanzata tecnologia che permette di indagare i fondali e di registrare video e immagini dettagliate, punta a fornire elementi utili e puntuali per ricostruire la dinamica dell’incidente a beneficio della Procura della Repubblica di Termini Imerese.
Intanto questa mattina a Porticello si è svolto l’incontro tra vigili del fuoco, capitaneria di Porto e diversi tecnici e ingegneri per fare il punto della situazione e riprendere le immersioni dei sei dispersi che potrebbero essere rimasti intrappolati nelle cabine della Bayesian. I sommozzatori, fino ad ora, sono riusciti a recuperare solo il corpo del cuoco dell’imbarcazione. Altre 15 persone, tra passeggeri e componenti dell’equipaggio, che erano a bordo dello yacht di proprietà del magnate britannico Mike Lynch, anche lui tra i i dispersi, sono state tratte in salvo subito dopo il naufragio e si trovano attualmente in un hotel di Santa Flavia.
LE IMMAGINI
Un video ripreso dalle telecamere di una villa che si trova a 200 metri dal luogo del naufragio della Bayesian, riprende la nave a vela mentre cola a picco davanti al porto di Porticello. “In appena sessanta secondi – racconta il proprietario della villa – si vede che la nave sparisce. Casualmente dopo il clamore della notizia ho guardato le telecamere. Me lo hanno detto i miei figli. Di una ventina di telecamere installate nell’abitazione solo una non è stata disturbata dal vento e dalla pioggia. Si vede benissimo quello che succede. Per l’imbarcazione non c’è stato nulla da fare. È sparita in pochissimo tempo”.
Il racconto
I genitori della piccola Sophie, la bimba di un anno sopravvissuta al naufragio del veliero britannico a Porticello (Palermo) hanno lasciato l’ospedale ieri e raggiunto l’hotel. Ad accompagnarli fuori dall’ospedale un giovane funzionario dell’Ambasciata britannica in Italia. Charlotte Golunski, 35 anni e James Emslie, 36 anni, sono stati portati fuori coperti da una giacca per non essere ripresi dalle telecamere e i giornalisti. Il van che li ha prelevati dall’ospedale è entrato da una entrata secondaria. La coppia sta raggiungendo l’hotel Domina Zagarella di Santa Flavia, dove sono ospitati gli altri superstiti del naufragio.
Nel racconto della mamma della piccola Sophie al direttore del Pronto soccorso dell’Ospedale dei Bambini di Palermo, Domenico Cipolla, alcuni dettagli della tragedia. “Mike Lynch aveva organizzato questa vacanza con tanto entusiasmo, era felice di averci tutti con lui in barca. Mai avremmo immaginato che sarebbe finita così. Siamo dei sopravvissuti” racconta Charlotte che ha salvato nel naufragio la figlia di un anno, Sophie. Nella stanza con lei c’era anche il marito. “La bambina – racconta il medico – ha riposato tutta la notte, ha dormito serena. I genitori alternano momenti in cui sono fiduciosi ad altri in cui sono tristi per la sorte dei loro compagni di viaggio dispersi”. Charlotte e James non hanno più i telefoni cellulari, andati persi nel naufragio, e per avere notizie chiedono il cellulare ai sanitari.
“Glieli prestiamo noi – racconta ancora il medico del Pronto soccorso – per consultare la rassegna stampa. Fino a ieri avevano qualche speranza e ci chiedevano notizie. Sono molto provati. Erano tutti amici e si conoscevano. Sono molto tristi per quello che è successo. Hanno detto che Mark Lynch aveva organizzato con molto entusiasmo questa vacanza”.
La coppia ripete in continuazione: “Non sappiamo come siamo qui, vivi, siamo dei sopravvissuti”. I due hanno raccontato altri particolari della notte della tragedia. “La mamma ha raccontato che mentre dormiva con la figlia, si sono ritrovate in pochi istanti in acqua – dice il direttore del Pronto soccorso – lei ha tenuto la bambina forte. La luce era andata via. Per pochi secondi le è sfuggita la bambina dalle mani e l’ha tenuta con le braccia in alto. In pochi secondi hanno raggiunto il canotto di salvataggio della barca”.
“Dal punto di vista clinico – dice ancora il direttore del Pronto soccorso Domenico Cipolla – per noi è tutto tranquillo, abbiamo approntato consulenze psicologiche per i genitori Abbiamo ultimato oggi i prelievi e i controlli, poi ci sarà lo psicologo del territorio. Loro hanno detto che vogliono uscire presto, volevano raggiungere subito i colleghi superstiti in albergo ma noi abbiamo consigliato il ricovero. Sono stati in una stanza da soli con la bambina, li abbiamo coccolati, abbiamo cercato di rendere tutto più sopportabile”.
“Hanno apprezzato l’assistenza ricevuta e lo hanno detto anche al Presidente Renato Schifani, che ieri è venuto a trovarli. E noi siamo orgogliosi di questo, è il nostro modo di lavorare. Abbiamo questo stile molto accogliente”.
Ieri sono riprese intorno alle 8 le immersioni dei sommozzatori speleo dei Vigili del fuoco per la ricerca dei 6 dispersi a seguito dell’inabissamento di ieri del superyacht di lusso Bayesian, al largo di Porticello, nel Palermitano.
Le ricerche dei sei dispersi del naufragio del veliero Bayesian, sono riprese con le squadre di speleo sommozzatori dei vigili del fuoco, giunte ieri da Roma, Sassari e Cagliari. I sub il primo giorno hanno recuperato il corpo di un componente dell’equipaggio, il cuoco Ricardo Tomas, ma senza riuscire ad andare oltre il ponte di comando per la presenza di suppellettili che ostacolano il passaggio.
Ieri sera gli speleosub, arrivati dalla Sardegna e dal Lazio, sono entrati nello scafo del Bayesian da una vetrata raggiungendo, “passo dopo passo”, gli spazi comuni della barca incontrando decine di oggetti galleggianti ma non hanno raggiunto le cabine.
Quello che si sono trovati davanti i sommozzatori sembra “uno scenario da Costa Concordia ma in piccolo” dove è complicato “avanzare a causa di ostacoli e spazi molto ridotti”, come ha detto l’ispettore Marco Tilotta dei sommozzatori. I sub scendono due per volta e possono restare in profondità, a 50 metri circa, dove si trova lo scafo, per non più di 12 minuti. Poi devono risalire.
Il veliero, lungo 56 metri con un albero maestro di 75 e battente bandiera inglese, trasportava 22 persone, 10 membri dell’equipaggio e 12 ospiti. Poco prima delle 5 di mattina di lunedì è stato travolto da una forte tromba d’aria quando si trovava a mezzo miglio dalla costa di Porticello. I primi naufraghi sono stati soccorsi da una imbarcazione olandese, Sir Robert Baden Powell, nelle immediate vicinanze per poi essere portati a terra dalla guardia costiera.
Sono sei le persone disperse nel naufragio: il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer, la moglie; l’imprenditore britannico del settore Tlc Mike Lynch, fondatore della Autonomy, la figlia diciottenne Hannah, il legale di Linch, l’avvocato Chris Morvillo e Nada Morvillo.
I corpi dei dispersi potrebbero essere rimasti intrappolati all’interno dell’imbarcazione.
“Siamo profondamente scioccati e rattristati per questa tragedia”. Lo ha detto un portavoce di Morgan Stanley, società per cui lavorava Jonathan Bloomer, uno dei sei dispersi del naufragio. “I nostri pensieri sono con tutti quelli che sono coinvolti, in particolare la famiglia Bloomer – ha detto ancora il portavoce citato dall’agenzia di stampa britannica Pa – mentre aspettiamo altre notizie su questa situazione terribile”. Bloomer era presidente non esecutivo di Morgan Stanley International. Con lui. Dopo l’affondamento dello yacht a vela Bayesian, in seguito a una tromba d’aria, è dispersa anche la moglie Judy Bloomer, “una brillante sostenitrice della salute delle donne” attraverso la ong Eve Appeal. Lo ha detto l’ad, Athena Lamnisos, che si è detta “profondamente sconvolta per le notizie che la nostra cara amica e suo marito Jonathan sono tra i dispersi”.