“A un mese dalla morte di nostra figlia, la notizia di oggi ci solleva perché spazza via anche tutte le speculazioni che sono state fatte sulla vita di Sharon e di Sergio. Ringraziamo i carabinieri e la Procura per la competenza e la tenacia che hanno dimostrato”, ha detto il padre di Sharon Verzeni, Bruno, leggendo un breve comunicato poco dopo la conferenza stampa con la quale sono stati spiegati i dettagli del fermo di Moussa Sangare, l'”uomo in biciletta” reo confesso dell’omicidio della donna.
“Ringraziamo anzitutto i carabinieri e la Procura della Repubblica di Bergamo per la competenza la tenacia che hanno dimostrato inoltre un grazie sentito ai nostri avvocati per i loro preziosi consigli e per la loro vicinanza, ci hanno supportato in questo periodo doloroso. Grazie a coloro che hanno testimoniato e hanno permesso di arrivare ai risultati di oggi” ha aggiunto riferendosi al fermo del presunto omicida.
“Vogliamo che la assurda violenta morte di Sharon non sia vana e provochi maggiore sensibilità in tutti al tema della sicurezza del nostro vivere. Ci affidiamo a Dio per aiutare noi e Sergio a convivere con il nostro dolore e con il pensiero di quello che nostra figlia ha subito in questi momenti” ha concluso.