La Francia sarà il primo Paese del G7 a riconoscere lo Stato di Palestina e porterà a settembre a 148 su 193 i membri dell’Onu che hanno assunto questa posizione. Tra loro non ci sono l’Italia e gli Stati Uniti. Quali sono e qual è la situazione nei vari continenti?

L’Europa: dai Paesi ex sovietici alla Svezia, il primo dell’Ue

La Svezia è stato il primo Paese Ue a fare questo passo, nel 2014, al culmine di mesi di scontri tra israeliani e palestinesi a Gerusalemme est. Lo Stato di Palestina era già stato riconosciuto nel 1998, a seguito della dichiarazione di indipendenza proclamata dall’allora leader dell’Olp Yasser Arafat, da Cipro (entrata in Ue nel 2004) e da una serie di Paesi del blocco sovietico, ora nell’Unione: Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania, e l’allora Cecoslovacchia, poi divisa in Slovacchia e Repubblica Ceca. Con la fine dell’Urss, Praga e Budapest hanno fatto un passo indietro, ma entrambe le capitali ospitano ancora un’ambasciata palestinese. Il sostegno alla statualità palestinese della Francia, primo Paese del G7 a farlo, arriverà con l’atto formale previsto a settembre.

Una decisione che ha scatenato polemiche simili a quelle dello scorso anno, quando il riconoscimento arrivò da Irlanda, Spagna, Slovenia e Norvegia (che non fa parte dell’Ue). Malta riconosce il diritto dei  palestinesi alla statualità ma non formalmente lo Stato di Palestina, anche se si è detta pronta a fare questo passo lo scorso maggio.

Quanto all’Italia, ritiene che questa soluzione si debba raggiungere attraverso i negoziati tra israeliani e palestinesi nell’ottica dei due Stati. Posizione condivisa con gli Stati Uniti.

Nel resto del mondo

Quasi tutta l’Asia, l’Africa e l’America Latina riconoscono formalmente lo Stato palestinese. L’Algeria è stato il primo Paese, nel 1988, pochi minuti dopo la dichiarazione di Arafat, seguita a stretto giro da molti altri: gran parte del mondo arabo, India, Turchia, gran parte dell’Africa, oltre a Cina e Russia, che ancora era Unione Sovietica. Nel 2011 Mosca, con l’allora inquilino del Cremlino, Dmitry Medvedev, ha confermato il riconoscimento. Nel biennio 2010-2011 si sono uniti una serie di Paesi sudamericani tra cui Argentina, Brasile e Cile.

Nel novembre 2012 la bandiera palestinese è stata issata per la prima volta alle Nazioni Unite a New York, dopo che l’Assemblea Generale ha votato a stragrande maggioranza per elevare lo status dell’entità politico-territoriale a “Stato osservatore non membro”. Lo scorso anno, l’Assemblea ha votato una risoluzione affermando che la Palestina è “qualificata a diventare Stato membro” con 143 voti a favore, 25 astenuti (Italia compresa) e nove contrari, tra cui gli Usa. Washington, così come Roma, mantiene comunque relazioni diplomatiche con l’Autorità Nazionale Palestinese, insieme con Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda, e infine il Canada e l’Australia, che hanno ventilato la possibilità di riconoscere la Palestina.

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