“Inizia a premere il pedale dell’acceleratore, e la velocità diventa un antidoto alla solitudine, una fuga dai pensieri che lo tormentano”. 
È un passaggio del racconto “Velocità senza confini”. Lo aveva scritto il giovane di 21 anni, suicidatosi dopo lo schianto in cui ha perso la vita la 35enne di Sant’Olcese, Barbara Wojcik.  L’incidente alle 21 di sabato sulla Provinciale 2, nel territorio di Serra Riccò. Lui era su una jeep, lei in moto. 

La velocità a cui andavano dovrà essere accertata. Quello che però è sicuro è che l’impatto è stato frontale. Vuol dire che uno dei due mezzi ha invaso la corsia opposta. La jeep aveva una dashcam, una telecamerina che potrebbe aver ripreso il momento dell’impatto. 
Il giovane aveva già avuto un incidente due anni fa, era anche lui di Sant’Olcese, conosceva di vista la donna: potrebbe averla riconosciuta e si sarebbe ucciso per il rimorso. La Procura di Genova ha aperto un’inchiesta, anche se non ci sarà un processo penale, visto che entrambi i protagonisti sono morti.
I carabinieri hanno sequestrato anche i telefoni cellulari, mentre non è ancora stata decisa la data dell’autopsia.

La sindaca di Sant’Olcese proclamerà una giornata di lutto cittadino. Nell’azienda dove Barbara Wojcik aveva lavorato sono tutti sconvolti, così come al circolo della frazione Vicomorasso, dov’era molto attiva. In paese adesso ci si interroga come aiutare la famiglia, la donna lascia un figlio adolescente.

Nel video le interviste a Giuseppe Maria Gallo, Avvocato famiglia Wojcik; Sara Dante, sindaca di Sant’Olcese; e Angela Gargani, ad Azienda Preti

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