Uno scenario dantesco o, se preferite, tratto da un film catastrofico. Siamo in Islanda, il Paese, situato tra due placche tettoniche, è noto per la sua intensa attività geotermica. Una faglia di fuoriuscita che i sismologi determinano in 5 chilometri nell’area della penisola di Reykjanes che è a 30 chilometri da Reykjavik. Il vulcano ha eruttato per la settima volta quest’anno, provocando l’evacuazione di Grindavík e della Laguna Blu dopo la dichiarazione dello stato di emergenza. Secondo l’Ufficio meteorologico islandese, la fessura sembra essersi estesa per tre chilometri e il bordo della colata lavica si trova a circa 700-800 metri dalla strada di Grindavík. L’ufficio ha anche detto che l’eruzione è stata più piccola di quella precedente, avvenuta nell’agosto di quest’anno.

Il parcheggio della famosa Laguna Blu islandese è stato inghiottito dalla lava. Gli ospiti dell’hotel e le case vicine sono stati evacuati, ma le autorità hanno affermato che non vi era alcuna minaccia per i viaggi aerei nella regione. Prima del 2021, la penisola di Reykjanes non registrava attività vulcanica da 800 anni. Ma i sismologi hanno affermato che una faglia a lungo dormiente che giaceva sotto il paesaggio si è risvegliata. Gli scienziati prevedono attività vulcanica periodica nella zona per decenni.

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