Alle banche potrà essere chiesto un contributo maggiore; sugli affitti brevi si potrà invertire rotta. La manovra può cambiare ma a decidere sarà il Parlamento. Sui temi caldi già messi nel mirino da alcuni partiti della maggioranza il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non dice no. Ma passa la palla. “Voi pensate che il ministro dell’Economia decida tutto? Non sono né il Papa, né Trump” dice l’esponente leghista. Le decisioni ora spettano al Senato, dove – tolto di mezzo l’ostacolo del ddl concorrenza, approvato con la fiducia – è pronta all’avvio la sessione di bilancio.

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