La prossima legge di bilancio prevede interventi per 18 miliardi di euro medi annui, oltre due in più di quelli stimati inizialmente. Sono in arrivo misure sul fisco ed in favore del recupero del potere d’acquisto delle famiglie e a sostegno delle imprese. Tra queste: il taglio del secondo scaglione Irpef dal 35% al 33%, con uno stanziamento nel triennio pari a circa 9 miliardi. In arrivo 2 miliardi per adeguare i salari all’inflazione. La pace fiscale fino a tutto il 2023, ma in modo selettivo escludendo coloro che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi. Si profila una rottamazione fino a 9 anni. C’è inoltre la revisione dell’Isee con l’esclusione dal calcolo della prima casa.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato le linee guida della manovra in Cdm, in concomitanza con l’approvazione del Dpb, in vista della nuova riunione a Palazzo Chigi in programma venerdì per il via libera al testo. “Venerdì lo definiremo nei particolari. La prospettiva è abbastanza delineata”, spiega il titolare del Mef al termine del Cdm. “La manovra interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza l’impegno del Governo, in questo scenario, e’ proseguire nell’azione di sostegno del potere di acquisto delle famiglie, delle imprese e per il sociale e assicurare la sostenibilità della finanza pubblica”, argomenta Giorgetti. Poi ironizza “Papa Leone ha fatto il miracolo”, riferendosi all’incontro mattutino al Quirinale del governo con il pontefice.

Restano da limare gli ultimi dettagli, viene riferito, nel confronto con le banche e le assicurazioni, alle quali verrebbe richiesto un contributo per finanziare il provvedimento che si aggirerebbe tra 4 e 5 miliardi di euro, tra imposte differite e altre formule.

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