Cinquant’anni dall’omicidio di Sergio Ramelli, studente militante del Fronte della Gioventù, ucciso da esponenti di Avanguardia Operaia. Quarantanove da quello di Enrico Pedenovi, consigliere provinciale del Movimento sociale Italiano, assassinato da Prima Linea. Questo pomeriggio a Milano si sono tenute le due tradizionali commemorazioni, in via Pinturicchio e in viale Lombardia. A entrambe erano presenti il presidente del Senato Ignazio La Russa e il sindaco di Milano Giuseppe Sala, e molti esponenti di Fratelli d’Italia e della destra milanese: il capo delegazione FdI al Parlamento europeo Carlo Fidanza, la sottosegretaria all’istruzione Paola Frassinetti, l’assessore alla sicurezza di Regione Lombardia Romano La Russa, il capogruppo in comune Riccardo Truppo, il presidente del Consiglio regionale Federico Romani, parlamentari come Riccardo De Corato, Grazia Di Maggio, Andrea Mascaretti, Marco Osnato.
“Ringrazio il sindaco anche quest’anno di essere con noi – ha detto la seconda carica dello Stato, che fu avvocato della famiglia Ramelli -. E credo che questa semplice cerimonia, senza segni esteriori, senza saluti particolari, valga più di ogni altra manifestazione per testimoniare che nel nome di Enrico e Sergio il nostro intento è offrire a tutti gli italiani un segnale di concordia, pace e pacificazione quando occorre e soprattutto un segnale d’amore”.
“Ramelli al tempo era mio coetaneo. – ha ricordato Sala -. La storia ci ha consegnato questa verità, ossia che Ramelli era un bravo ragazzo, assassinato dall’estrema sinistra. I colpevoli sono stati identificati. Quest’anno ricorre anche il 50esimo anniversario di Alberto Brasili – ha sottolineato – anche lui era un bravo ragazzo e ha avuto la colpa di staccare un adesivo dell’Msi. Erano davvero ragazzi senza colpa”. Durante la cerimonia sono state posate le corone di fiori del Comune, della Regione, della presidenza del Senato e di Fratelli d’Italia.