Gli inquirenti della Procura di Roma hanno aperto un fascicolo ‘modello 45’, cioè senza indagati né ipotesi di reato, in relazione all’esposto presentato da un professore di diritto pubblico comparato all’università di Brescia riguardo il percorso accademico della ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone nella Link Campus University. La ministra ha risposto il mese scorso al question time alla Camera dei Deputati: “I miei titoli sono legittimi”, ha detto. E ha anche ribadito che non serve la laurea per fare il ministro.
Il docente Saverio Regasto, ordinario di diritto pubblico comparato, nella sua denuncia a cui allega notizie di stampa, chiede di accertare se i titoli acquisiti nel 2012 e nel 2016 dalla ministra siano frutto di irregolarità. La ministra si è sempre detta “serenissima”, perché il suo percorso di studio” è assolutamente limpido e corretto” e quindi non ha “alcun tipo di preoccupazione”.
“È una questione di etica pubblica”, ha spiegato a LaPresse, il professor Regasto. “Io ho letto le notizie di stampa, in particolare vari articoli pubblicati sul Fatto, e ho visto che la ministra Calderone, come ricostruito, aveva svolto una serie di esami al sabato e alla domenica, diversi esami lo stesso giorno, aveva una media del 26 e si è laureata con 110 e lode e tutta una serie di elementi che secondo me mettevano in cattiva luce non tanto lei, quanto l’ateneo”, afferma Regasto. “Quindi – prosegue – per una questione legata al mio ruolo di docente e anche di correttezza ho scritto un esposto molto neutro: ho descritto i fatti, allegato gli articoli e ho chiesto alla Procura di Roma di svolgere le opportune indagini per verificare se c’erano ipotesi di reato“.
Nell’esposto il docente chiede di verificare se i titoli di studio della ministra siano stati conseguiti regolarmente. “Non ho accusato nessuno di nulla, semplicemente non mi va che università pubbliche o private fabbrichino pergamene di laurea. E soprattutto – conclude – credo che il messaggio più importante sia al ministro dell’Università e della ricerca, affinché si vigili sul sistema universitario”.
Calderone: “Procederò per diffamazione per ogni ulteriore illazione”
“Prendo atto con grande soddisfazione di quanto comunicatomi dal mio legale, Cesare Placanica, ossia della determinazione del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma che, con riferimento all’esposto sporto nei miei confronti in relazione al mio percorso universitario, ha sancito l’inesistenza di ogni ipotesi di reato e di conseguenza non ha iscritto alcun indagato nel registro delle notizie di reato. Per me, dopo tale autorevole avallo, pienamente conforme a quanto ho sempre sostenuto, la storia finisce qui. A questo punto ho il dovere di procedere per il reato di diffamazione per ogni ulteriore malevola illazione contro la mia persona”. Lo afferma in una nota la ministra del Lavoro.