La procura di Torino ha impugnato la sentenza di primo grado, che lo scorso giugno aveva assolto un uomo dall’accusa di maltrattamenti e lesioni personali nei confronti dell’ex moglie, Lucia Regna,  condannato invece a un anno e mezzo per lesioni. Il 28 luglio 2022, la donna, 44 anni, era stata massacrata di botte dall’ex marito, tanto che per la ricostruzione del volto i medici utilizzarono 21 placche di titanio, ma nelle motivazioni della sentenza i giudici scrivevano che l’uomo andava “compreso”  per la brutalità con cui gli era stata comunicata la decisione di separarsi dopo vent’anni di matrimonio. 

Secondo i magistrati, ”l’amarezza per la dissoluzione della comunità domestica era umanamente comprensibile”. Parole che hanno scatenato polemiche a livello nazionale, culminate con l’intervento della presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sui femminicidi, Martina Semenzato.  
 

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