“Sarebbe meglio rimuovere i mosaici realizzati da Marko Rupnik per il Santuario di Lourdes ed esposti all’ingresso della Basilica di Nostra Signora del Rosario”: lo ha detto a inizio settimana, in un comunicato, monsignor Jean Marc Micas, vescovo di Lourdes, parlando delle opere realizzate dal maestro mosaicista sloveno ed ormai ex gesuita (la Compagnia di Gesù, a cui appartiene anche Papa Francesco, lo ha cacciato lo scorso anno per non aver rispettato il voto di obbedienza). Marko Rupnik è stato coinvolto in un complesso caso di abusi sessuali e psicologici ai danni di alcune religiose (oggi in parte laiche, per aver abbandonato l’ordine religioso di appartenenza), atti che sarebbero stati compiuti all’interno della comunità fondata dallo stesso maestro mosaicista.

“Molte vittime di violenze sessuali e abusi da parte di chierici hanno espresso la loro sofferenza e la violenza che questa mostra rappresenta per loro. A Lourdes, i sofferenti e i feriti, che hanno bisogno di consolazione e riparazione, devono essere messi al primo posto” ha insistito il vescovo del santuario mariano francese, uno dei più visitati e celebri al mondo. “Questa è la grazia speciale di questo santuario: nulla deve impedire loro di rispondere al messaggio della Madonna, di venire qui in pellegrinaggio. Poiché questo è diventato impossibile per molte persone, la mia opinione personale è che sarebbe preferibile rimuovere questi mosaici” ha ribadito il prelato, specificando che “questa opzione non è largamente accettata. Anzi, incontra una vera e propria opposizione da parte di alcuni: l’argomento suscita passioni. Oggi, la decisione migliore da prendere non è ancora matura e la mia convinzione è che una decisione che non sarebbe sufficientemente compresa aggiungerebbe ancora più divisione e violenza”.

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Il vescovo di Louders, Jean Marc Micas

Trent’anni di violenze e abusi psicologici

La torbida e triste vicenda delle accuse a padre Rupnik parla di violenze commesse per oltre tre decenni, fino al 2015; ma le prime denunce sono arrivate solo a fine 2022 da parte di nove suore. L’indagine è stata direttamente affidata a un organo interno dell’ordine fondato da sant’Ignazio di Loyola nel 1540, che ha fatto emergere un quadro inquietante: “Violenza psicologica, abuso di coscienza, abuso nell’ambito sessuale e affettivo, abuso spirituale”. Un mix micidiale ritenuto attendibile, dal momento che i racconti delle diverse persone coinvolte combaciavano, senza che le stesse lo sapessero. Come primo intervento, la Compagna ha imposto al teologo sloveno, 69 anni, di non allontanarsi dal Lazio e di non svolgere attività artistiche o pubbliche.

Nei mesi precedenti la cacciata dai gesuiti, a giugno 2023, gli sarebbe stato ordinato di trascorrere del tempo in una nuova comunità per “accettare una nuova missione” e cogliere l’occasione di fare i conti col proprio passato e con la propria coscienza, per riflettere sulle accuse che gli erano state mosse. Ma, di fronte al rifiuto del mosaicista, l’ordine religioso avrebbe optato per l’unica scelta rimasta, cacciarlo definitivamente dalla Compagnia per aver violato uno dei voti che ogni gesuita deve rispettare, quello di obbedienza.

Marko Rupnik tiene un intervento in Vaticano alla presenza del Papa Ansa

Marko Rupnik tiene un intervento in Vaticano alla presenza del Papa

L’avvocato delle abusate: “Un primo passo ma è necessario che se ne aggiungano altri”

“Abbiamo appreso la decisione del vescovo di Lourdes sui mosaici di padre Rupnik presenti a Lourdes. Si tratta di un primo passo, che accogliamo con favore, ma è necessario che a questo passo se ne aggiungano altri, in breve tempo” è scritto nel comunicato, a firma dell’avvocato Laura Sgrò, con cui le vittime dell’ex gesuita commentano le dichiarazioni del capo della diocesi francese. “La prima denuncia – ricorda la nota – rimasta inascoltata, di Gloria Branciani, risale al 1994, trent’anni fa. E, se è vero che nelle ore serali i mosaici non saranno più illuminati, di giorno saranno comunque ben visibili e continueranno ad alimentare lo sconcerto dei fedeli e il sentimento di dolore delle vittime”. Va ricordato, tra l’altro, che finora a nessuna delle persone coinvolte in questa brutta vicenda è stato offerto un risarcimento o sono state porte delle scuse. “Le vittime che rappresento – conclude l’avvocato Sgrò – sono disponibili a incontrare monsignor Micas per procedere insieme, in un percorso di discernimento, che possa davvero portare a ristoro e consolazione”.

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L’avvocato Laura Sgrò, che assiste anche Pietro Orlandi, il fratello della ragazza scomparsa a Roma nel 1983

Le opere di Rupnik in tutto il mondo

Marko Rupnik negli anni si è costruito una fama mondiale che l’ha portato a ricevere commesse per opere realizzate in decine di Paesi: ha realizzato mosaici in Vaticano, nelle Basiliche di Fatima e, appunto, di Lourdes, oltre che a San Giovanni Rotondo, Washington, Malta, Spagna, Polonia, Romania. Nel 2021 gli sono stati commissionati i lavori di restauro e rinnovamento della cappella del Seminario Romano Maggiore di San Giovanni in Laterano, a Roma.

Afp

La Basilica di Nostra Signora del Rosario a Lourdes

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