la serie « Call my agent» mi ha cambiato la vita- Corriere.it

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di Chiara Maffioletti

L’attrice, 34 anni, cresciuta a teatro, interpreta Lea nella seconda stagione della fiction Sky. Che le ha portato, tra le molte proposte, anche il suo primo film da protagonista

Mentre girava la prima stagione di «Call my agent», Sara Drago non conosceva bene i meccanismi che metteva in scena, interpretando una degli agenti di spettacolo più influenti d’Italia. «Ora sono sul set della la seconda stagione e posso dire che so come funziona questo mondo, ho accumulato esperienza». Prima di essere scritturata per la serie Sky che porta dietro le quinte del mondo dello spettacolo, l’attrice, 34 anni, si era dedicata al teatro. Ora, l’attenzione su di lei si è moltiplicata così come i suoi impegni: «Non ho lasciato la mia compagnia teatrale, ma nel mentre stanno arrivando molte proposte». Oltre alla seconda edizione di «Call my agent», sta girando anche la nuova di «Imma Tataranni» e ha concluso il suo primo film da protagonista («Storia di famiglia» di Laura Angiulli). «È un cambiamento che sto ancora metabolizzando: la mia vita è svoltata. Prima, insegnavo anche teatro… e non immaginavo tutto questo».

Al provino per il titolo Sky è arrivata «con tutte le mie paure di attrice teatrale… che poi cosa vuol dire… ormai anche a teatro non puoi tromboneggiare: devi portare in scena un essere umano. Però, di fatto, era la mia prima esperienza nell’audiovisivo». Per prepararsi a interpretare la sua Lea, una donna lesbica, «mentre camminavo per strada ponevo la mia attenzione sulle donne, pensando a come sarebbe stato relazionarmi, immaginando di potermi innamorare di una di loro. Detto questo, ho interpretato non “una donna lesbica” ma una persona». Eppure, confessa, aver rappresentato un personaggio così lontano dagli stereotipi le ha dato molte soddisfazioni: «Mi hanno scritto tantissime donne che si sono sentite raccontate, finalmente lontane dallo stereotipo o dalla macchietta. Mi fa tanto piacere».

Alla sua prima esperienza, si è trovata a recitare al fianco di giganti dello spettacolo: «C’è stato tanto da imparare. Favino era buffissimo: mentre giravamo il nostro episodio ridevano tutti, e io e la moglie Anna Ferzetti dovevamo cercare di rimanere serie». Con Accorsi ha descritto la bulimia che può affliggere tutti quegli attori propensi ad accettare ogni proposta di lavoro. «Ecco, io sono Accorsi due la vendetta. Penso sempre di poter incastrare qualsiasi impegno». Un altro suo collega sul set della serie Sky? Paolo Sorrentino: «Era davvero amato e stimato da tutti. Eppure lui, al primo giro di prove, ci ha detto: ragazzi, abbiate un po’ di pazienza, come sapete io faccio altro nella vita. Divertente e generoso».

24 aprile 2023 (modifica il 24 aprile 2023 | 20:59)

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