La tregua del tornello lungo il sentiero sul Seceda, in Alto Adige, è finita. Era stato preso letteralmente d’assalto da migliaia di turisti del selfie che salgono in funivia. I primi di luglio l’iniziativa di protesta dei contadini, proprietari dei pascoli, era finita sulla stampa nazionale e internazionale. Il tornello era però rimasto attivo solo poche ore.

Ora però viene nuovamente riscosso l’ingresso di 5 ore al ‘sentiero dei selfie’ (esclusi residenti e bambini), come riferisce il quotidiano Alto Adige. “Il nostro era un grido d’aiuto – spiega al giornale Georg Rabanser, uno dei quattro proprietari dei terreni -. Ci aspettavamo una chiamata da parte degli amministratori provinciali. Invece niente. Abbiamo letto solo dichiarazioni sui giornali. Chiacchiere, nulla di concreto. Non abbiamo ricevuto neppure lettere di diffida. Per cui andiamo avanti. In Provincia devono capire che mentre gli impiantisti guadagnano fior di quattrini dall’assalto turistico, noi abbiamo solo costi e danni. Oltre ai rifiuti abbandonati e ai prati rovinati dal passaggio di orde di turisti maleducati”.

L’Apt fa presente di aver assunto quattro rangers che girano, controllano che i turisti rimangano nei sentieri, non danneggino i prati e non facciano volare droni. “Le cose sono notevolmente migliorate. E anche il problema dei rifiuti abbandonati non è grave come viene raccontato. Si è fortemente ridimensionato”, racconta all’Alto Adige Lukas Demetz, presidente dell’Apt di Santa Cristina, che si dice deluso della riattivazione del tornello. “Non si capisce su che basi giuridiche possano incassare il ticket per il pedaggio. La verità è che i proprietari vogliono solo incassare. Hanno installato il tornello dopo che gli impiantisti hanno risposto negativamente alla loro richiesta di indennizzo. Stessa risposta da noi dell’Apt. Del resto se dovessimo pagare i quattro proprietari dei terreni del Seceda, dovremmo fare altrettanto con tutti gli altri. Non è pensabile”, così Demetz.
“Comunico ufficialmente che il tornello sul Seceda è in funzione e fa pagare. Perciò ne consegue che la storia della provocazione è un’autentica balla”, commenta su Facebook il presidente di Cai Alto Adige, Carlo Alberto Zanella. 

 

Il presidente di Cai Alto Adige si dice “perplesso” per quanto riguarda la riattivazione del tornello. Secondo Zanella, la versione della legittima provocazione non sta più in piedi, anche perché il tornello con la possibilità di pagamento senza contanti ha un costa davvero importante e di certo non è stato acquistato e installato solo per poche ore.

“Non vorrei che, se questo modello dovesse fare scuola, l’Alto Adige diventasse il paradiso dei tornelli. Non è pensabile che ogni proprietario di un terreno attraversato da un sentiero battuto dai turisti inizi a riscuotere un pedaggio”, aggiunge Zanella.

 

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