Capolavoro di poesia, “La tomba delle lucciole” parla di una gioia vera anche se breve. Il film è straziante e racconta con delicata poesia la storia di due orfani che, nel 1945,  tra bombardamenti e carestia, cercano di sopravvivere nella città di Kobe, dopo la morte della madre in un raid aereo. 

I bambini trovano rifugio nella speranza del ritorno del padre, ufficiale della Marina Imperiale Giapponese, ma la loro lotta è destinata a un tragico epilogo, annunciato sin da subito con una frase spietata che elimina dall’orizzonte la possibilità del lieto fine, costringendo lo spettatore a osservare ogni momento di felicità raccontata con dolore per la sua caducità.

In una delle scene più strazianti, uno dei due protagonisti seppellisce le lucciole morte nella notte, simbolo del racconto, con un gesto che prefigura la sua stessa fine e richiama le fosse comuni delle vittime di guerra.

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