Orecchie lunghe da coniglio, denti aguzzi, ghigno alla Joker e colori pastello. Sono i Labubu, l’ultima ossessione virale della moda e del collezionismo pop.
Sono sbucati all’improvviso dai ricordi dell’infanzia del loro creatore, Kasing Lung (classe 1972) e, a cavallo del trend social “dell’unboxing”, sono comparsi ovunque: attaccati alle borse delle influencer, agli zaini dei bambini, nelle vetrine dei pop up store, che appaiono e scompaiono nel giro di pochi giorni.
E non da soli. Accompagnati da ogni serie di gadget possibile: dai porta Labubu agli abitini su misura, dagli accessori alle collaborazioni griffate. Un’invasione gentile e esponenziale partita dai social per diventare la realtà anche economica del momento. Riporta Forbes che il CEO di Pop Mart, che li produce, ha registrato un guadagno di 1,6 miliardi di dollari in un solo giorno, per l’aumento del valore delle azioni, spinto dalla crescente popolarità dei Labubu.
Milano, dove si sono formate lunghe file il giorno dell’apertura del negozio dedicato, con sold out di tutta la merce, è solo un esempio di un fenomeno globale.
Che cosa sono
I Labubu sono creature mistiche nate dalla fantasia del designer Kasing Lung. Fanno parte della serie The monsters e il loro nome non ha nessun significato se non qualche assonanza onomatopeica.
Lung, classe ’72, nato a Hong Kong, ha vissuto nei Paesi bassi e in Belgio da cui ha tratto l’ispirazione dalla mitologia e dal folclore nordico. Impossibile non pensare anche ai Puffi, altro fenomeno da collezionismo che ha spopolato negli anni ‘80: in comune la presenza di un villaggio e di un capovillaggio. Nell’immaginario Labubu è Zimomo, lunga coda da dinosauro e “marrone”, uno strappo ai colori pastello.
Lung ha però sempre descritto Labubu come un personaggio elfico proveniente dalla sua “The Story of Puca”, parte della serie “The Monsters”. Nonostante le sue caratteristiche orecchie e i denti seghettati, è presentato come un essere dal cuore gentile che spesso si caccia nei guai mentre cerca di aiutare. Il nome “Labubu” è stato scelto per evocare un senso di giocosità e mistero, in linea con l’estetica delle sue creazioni.
Successivamente, Lung ha firmato un contratto con Popmart, che ha iniziato a produrli come giocattoli e da lì è iniziata l’ascesa. Grazie anche alle risorse infinite dell’unboxing che genera da sempre i contenuti social più virali.
Il format è infatti quello ormai consolidato delle blind box: ogni scatola contiene un Labubu a sorpresa, spingendo i fan a collezionarli tutti nella speranza di trovare il più raro. Il modello “Secret”, ad esempio, ha una probabilità di 1 su 72 di uscire. In ogni collezione ci sono modelli più “rari”.
Quanto costano i Labubu
Il prezzo base di una blind box si aggira sui 20 euro, ma le edizioni speciali – magari fluorescenti, glitterate – possono superare facilmente i 100 euro sul mercato secondario.
L’edizione speciale “Labubu x Kasing Lung Artist Special Edition” è stata valutata oltre 2.000 dollari, mentre la collaborazione “Labubu x Vans Oldskool” ha raggiunto valori tra i 2.000 e i 3.000 dollari. La figura “Labubu x Ultraman” ha superato i 4.500 dollari sulle piattaforme di rivendita.
Secondo il Financial Times, Pop Mart ha registrato un aumento delle vendite del 700% per la linea Labubu, con un fatturato internazionale che rappresenta il 39% delle entrate totali dell’azienda. In Thailandia, Labubu è stato persino nominato “Amazing Thailand Experience Officer” dal governo locale, a testimonianza del suo impatto culturale
Labubu (Getty)
04/06/2025
In principio fu Lisa
Sul successo dei Labubu ha pesato anche l’effetto celebrità. Il pupazzetto è stato avvistato sulle borse di Lisa delle Blackpink. In un’intervista a Vogue, ha dichiarato: «Labubu is my baby» . La sua passione per questi pupazzi è diventata evidente quando ha condiviso sui social media immagini di sé con un portachiavi Labubu attaccato alla borsa, scatenando un’ondata di interesse tra i fan e contribuendo a rendere i Labubu un accessorio di moda desiderato.
Passando da star come Rihanna, Dua Lipa e Lisa, i giocattoli sono stati persino avvistati alla settimana della Moda di Parigi di quest’anno.
E da lì, il passo verso le repliche non ufficiali è stato breve: il mercato delle fake è già fiorente, con tutorial online su come riconoscere gli originali grazie al QR code sull’etichetta.

Labubu (getty)
04/06/2025
Attenti al Lafufu
Il consiglio è di acquistare i Labubu solo negli store ufficiali. Il fatto che siano spesso sold out ha portato però a un fiorente mercato di falsi. Sui social li chiamano Lafufu. E anche, in questo caso, tutto nasce dalla Cina, la “patria” dei pupazzetti dove però è difficilissimo trovarli, come ha scritto recentemente la Cnn.
Così i fan si stanno rivolgendo a fonti non tradizionali e nemmeno legali come l’acquisto da contrabbandieri. 462 giocattoli Pop Mart sono stati confiscati dalle autorità doganali cinesi da aprile, secondo i dati ufficiali dell’emittente di Atlanta.
Kate Yang, residente a Pechino e appassionata di Labubu, ha dichiarato alla CNN che i suoi ultimi due acquisti da rivenditori si sono rivelati entrambi falsi. “Dato che non sono disponibili sulle piattaforme ufficiali, se hai fretta di fare un regalo a un amico, non riesci a trovare quelli più gettonati in tempo”, ha affermato Yang. “Per acquistare dalle piattaforme di rivendita puoi solo pagare un extra”, confida Yang alla Cnn.
Intanto il fatturato cresce: l’utile lordo globale dell’azienda è aumentato di oltre il 125% lo scorso anno, mentre il fatturato nella Cina continentale ha raggiunto oltre 1,09 miliardi di dollari, il 34% in più rispetto al 2023.