Le inondazioni in Pakistan hanno provocato oltre 800 morti e lo sfollamento di più di 200.000 persone, colpendo anche il Gurdwara Darbar Sahib di Kartarpur, uno dei luoghi più sacri del sikhismo, eretto nel XVI secolo nel distretto di Narowal, sul luogo della morte di Guru Nanak, il fondatore della religione.
Torrenti di pioggia monsonica e il rilascio di acqua dalle dighe indiane hanno provocato l’esondazione del fiume Ravi, che ha sommerso il complesso.
Secondo quanto riportato da Times of India, l’acqua ha invaso il corridoio e il cortile principale, ma il Guru Granth Sahib, il testo sacro, è stato messo in salvo al piano superiore. L’esercito è intervenuto con barche ed elicotteri per evacuare centinaia di fedeli.
India e Pakistan si accusano a vicenda di non rispettare il Trattato delle Acque dell’Indo del 1960.
L’India ha avvisato il Pakistan di possibili inondazioni transfrontaliere attraverso i canali diplomatici anziché tramite la Commissione per le acque dell’Indo, il meccanismo permanente previsto dal Trattato.
Nuova Delhi ha sospeso i lavori della commissione dopo l’uccisione di 26 turisti nel Kashmir controllato dall’India, avvenuta ad aprile, sebbene il Pakistan insista sul fatto che l’India non possa denunciare unilateralmente il trattato.