I terrazzamenti della Costiera Amalfitana in pietra a secco coltivati con limoneti, uliveti e vigneti sono diventati patrimonio dell’umanità per l’agricoltura. A designare il nuovo sito in Italia, insieme ad altri due in Giappone, è stato il comitato scientifico della Fao.
A oggi i Sistemi del Patrimonio Agricolo di rilevanza mondiale sono 102 in 29 Paesi, con il Giappone che raggiunge 17 designazioni e l’Italia che arriva ora a quota tre, insieme agli ulivi di Assisi e Spoleto e i vitigni del Soave già riconosciuti nel 2018. Si tratta di sistemi dinamici e resilienti, custodi di una ricca agrobiodiversità, di saperi tradizionali, di culture e paesaggi preziosi, gestiti in modo sostenibile da agricoltori, pastori, pescatori e comunità forestali, che contribuiscono ai mezzi di sussistenza locali e alla sicurezza alimentare.
“La FAO è onorata di accogliere questi eccezionali nuovi siti nella famiglia dei Sistemi di Patrimonio Agricolo di Importanza Globale – dichiara Kaveh Zahedi, direttore dell’Ufficio FAO per il Cambiamento Climatico, la Biodiversità e l’Ambiente – ogni sito testimonia l’ingegno e la resilienza delle comunità rurali e agricole, mostrando pratiche sostenibili che sono state attentamente mantenute e adattate nel corso delle generazioni”.