Le telecamere di una stazione di servizio, a 200 metri dal luogo dell’incidente, lo inquadrano mentre scende dall’auto e controlla il parafango anteriore per verificare i danni. E in effetti c’è un’ammaccatura sulla parte bassa. E’ questo video alla base dell’accusa nei confronti di don Nicola D’onghia, 54 anni, sacerdote di Turi indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso. Avrebbe travolto Fabiana Chiarappa, 32 anni, soccorritrice del 118, trovata senza vita mercoledì sera sulla statale tra Turi e Putignano, accanto alla sua moto di grossa cilindrato. Il casco lontano dal mezzo, che avrebbe impattato contro un muretto a secco. Fratture e lesioni su tutto il corpo, ha accertato l’autopsia eseguita ieri nell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari. Compatibili con un investimento. 

Il parroco, dopo aver letto la notizia dell’incidente, si è presentato dai carabinieri e ha raccontato di aver sentito una botta ma di non essersi accorto di nulla a causa del buio, pensando di aver preso una pietra. “Ma non è un pirata della strada” hanno dichiarato i suoi avvocati. Gli investigatori coordinati dalla procura di Bari dovranno capire se in quel momento la 32enne era già morta sull’asfalto. Venerdì sono in programma accertamenti ingegneristici sui mezzi coinvolti, ora sotto sequestro. Lutto per il Bisceglie Rugby dove giocava la giovane: “Domani non scenderemo in campo – ha annunciato il presidente il dolore è troppo grande per poter affrontare una partita”.

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