L’Automa Settala, ora in mostra alla Triennale, è il pezzo forte di una raccolta messa insieme dal milanese Manfredo Settala, scienziato, orientalista, canonico della basilica di San Nazaro, figlio di Ludovico, il medico celebrato nei «Promessi Sposi». La sua casa, che ospitava il Musaeum Septalianum, circa 3 mila pezzi tra opere d’arte, reperti archeologici e stravaganze esotiche, sorgeva in via Pantano. Lì milanesi e curiosi da tutta Europa, facevano la fila per poter ammirare i tesori. Specie quel diavolaccio capace di spaventare anche il più intrepido con le smorfie, la testa roteante, le pupille capaci di saettare, la lingua che sbucava dalle labbra emettendo un suono terrificante. La Creatura, lasciata dagli eredi Settala con il resto della collezione all’Ambrosiana, fu in seguito venduta e quindi comprata dal Comune. E dal 1982 fa parte delle Civiche Raccolte del Castello. L’automa è ancora in cerca di un autore e di una precisa collocazione cronologica, che oscilla dal tardo Cinquecento a metà Seicento. Di certo esisteva già nel 1664.
23 luglio 2022 – Aggiornata il 23 luglio 2022 , 15:34
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