Ci sono due forze contrapposte sui mercati: da una parte i dazi imposti dagli Stati Uniti su acciaio e alluminio, che hanno fatto scendere i mercati negli ultimi giorni. Dall’altra le prospettive di una tregua tra Ucraina e Russia che invece li spingono verso l’alto; e che oggi prevalgono. Il Ftse Mib di Milano segna +1,63%, il bilancio dell’ultimo mese torna positivo di circa l’1%.

C’è una prima discesa, del 5%, anche dell’indice Vix che misura la volatilità dei mercati e che nell’ultimo mese era cresciuto di oltre il 70 per cento.

Dovrebbero aprire in rialzo di circa l’1% anche le borse americane che sono quelle che più hanno subito gli effetti dei dazi e dell’incertezza. Nell’ultimo mese l’S&P 500 è sceso di quasi il 9%, il Nasdaq dei tecnologici di oltre il 12.

A migliorare gli umori c’è il dato sull’inflazione negli Stati Uniti, il dato macroeconomico più importante della settimana. L’aumento annuale dei prezzi al consumo passa dal 3 al 2,8%, un decimo meno delle attese. Il dato “core” passa dal 3,3% al 3,1%, anche in questo caso un decimo meno del consensus. Questo potrebbe lasciare più margine alla Fed, la banca centrale americana, per nuovi tagli. Il mercato scommette su tre riduzioni entro fine anno.

A Piazza Affari oggi in evidenza il calo di Erg (-7,1%), società che si occupa di energie rinnovabili e che ha abbassato le proprie stime di crescita per l’approccio più cauto dell’amministrazione degli Stati Uniti sulle politiche verdi. Oggi scende Leonardo (-1,03%), che è reduce da una lunga salita (+114% negli ultimi sei mesi) e che ieri ha aggiornato il piano industriale.

Bene invece la Popolare di Sondrio (+3,33%), che ha presentato il proprio piano industriale promettendo una distribuzione dei dividendi sostenibile e in accelerazione con investimenti mirati nel digitale. 

Miglior titolo Prysmian, +5,71%: la società ha detto più volte che con 30 stabilimenti negli Stati Uniti non teme i dazi di Trump che danneggerebbero invece i suoi concorrenti.

Tra gli altri maggiori rialzi spiccano Unicredit (+3,6%), Saipem (+3,46%) e Fineco ed Mps, entrambe poco sopra il +3%. 

Giornata nera invece per due società dell’abbigliamento europeo: Puma -22%, Inditex -7,8%. Entrambe hanno segnalato un rallentamento delle vendite nel primo trimestre del 2025. 

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