le immagini dal drone dello smottamento

Due morti, 300 sfollati, un uomo estratto vivo dalle macerie è il primo bilancio del maltempo che si è abbattuto lunedì sul Friuli Venezia Giulia, colpendo soprattutto la provincia di Gorizia: Cormons, Romans d’Isonzo e Varsa completamente allagata dall’esondazione del fiume Torre. La colata di fango ha travolto tre abitazioni a Cormons, nella frazione Brazzano con danni ingenti e enormi disagi per i residenti. Sin dalle prime ore di questa mattina, volontari della Protezione civile, Vigili del fuoco e residenti sino sono messi al lavoro per liberare dal fango e dai detriti scantinati, seminterrati, garage e negozi nel tentativo di salvare il salvabile e recuperare quello che è possibile. Le strade sono quasi completamente libere grazie all’impegno di tutti nel corso della notte. 

“Ci sono stati 260 millimetri di pioggia in poco più di 8 ore ed è stata una cosa pesantissima da gestire” spiega il sindaco di Cormons, Roberto Felcaro, che ha disposto la chiusura delle scuole e l’evacuazione dei residenti nella zona della frana.   Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, presiede il Comitato regionale emergenze, convocato dopo la dichiarazione dello stato emergenziale per rischio idrogeologico. I danni maggiori sono stati provocati dall’esondazione del fiume Torre a Romans d’Isonzo, che ha coinvolto gli abitanti di Versa, frazione del Comune. La Protezione Civile ha predisposto altri punti di accoglienza qualora vi fosse bisogno. Dall’inizio dell’allerta sono arrivate alla Sala Operativa Regionale segnalazioni di allagamenti sul territorio da una ventina di comuni.

Condividere.
Exit mobile version