E’ arrivato in Italia a marzo da clandestino, con un catamarano partito da Malta e approdato in Sicilia, affittato pagandolo con una delle tre carte di credito in suo possesso. Un conto aperto negli Stati Uniti dove i genitori mettevano soldi: tanto da potergli permettere di spendere fino a quattromila euro al mese. Girava il mondo Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, Alias Matteo Capozzi. Nel nostro Paese viene fermato quattro volte, l’ultima senza la compagna, alterato dall’alcol e con la bambina in braccio, pochi giorni prima dell’infanticidio a villa Pamphili e dopo aver con molta probabilità ucciso anche la madre trovata sotto ad un cespuglio di oleanadri nel parco della Capitale a pochi metri dal corpo della sua piccola il 7 giugno scorso.
Kaufmann si spaccia come un regista, un videomaker, produttore di film, ma solo uno risulta in produzione nel 2019, poi nient’altro degno di nota. Da quella data gira il mondo Nuova Zelanda, Islanda, Inghilterra, Malta, Russia dove forse ha incontrato la sua compagna e madre della piccolla Andromeda.
C’è chi dice possa esser una spia ma uno 007 con denunciato e condannato per violenza domestica nel suo Paese e che si fa notare ubriaco e violento è un’ipotesi inverosimile. Più facile sia un millantatore caratterialemente propenso alla violenza che ha terminato la sua carriera criminale in Italia con un infanticidio e molto probabilmente un uxoricidio. In attesa dell’estradizioni gli investigatori aspettano di avere i tre telefoni sequestrati in Grecia e di dare un’identià alla donna, di lingua russofona, trovata morta a roma e che lui presentava come sua moglie Stella.