Atreju: Schlein dice no, si affaccia Conte

‘Dico a Giorgia Meloni e a Fratelli  d’Italia: ‘Io ci sono’. Sono disponibile a fare questo confronto in  casa vostra, valutate voi”, lo ha dichiarato il presidente del  Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, nel suo intervento in collegamento agli Stati Generali della Ripartenza a Bologna, riguardo alla propria  disponibilità al confronto durante la manifestazione Atreju.  ”Quest’anno mi era stata richiesta una disponibilità eventualmente a  partecipare e l’avevo data. L’ho data già da qualche giorno – ha  raccontato Conte – Anche quest’anno mi è stato detto che non era  previsto il confronto con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Andando a casa altrui, ho ritenuto, comunque, che il confronto  democratico è sempre bene che si faccia”.

Scandalo corruzione in Ucraina, il braccio destro di Zelensky si dimette

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha licenziato oggi il suo capo di gabinetto, Andrii Jermak, considerato il suo braccio destro e uno degli uomini più influenti in Ucraina, dopo che la sua casa è stata perquisita dagli investigatori dell’agenzia anticorruzione.Le dimissioni, che rischiano di destabilizzare la presidenza, giungono in un momento molto difficile per l’Ucraina, i cui soldati stanno lottando in prima linea e che sta negoziando con gli Stati Uniti un piano per porre fine a quattro anni di guerra con la Russia. Jermak, 54 anni, era a capo della delegazione ucraina per questi colloqui ed era uno dei membri più importanti della squadra del presidente Zelensky. Le sue dimissioni arrivano due settimane dopo la rivelazione di un grave scandalo di corruzione nel settore energetico, già danneggiato dai bombardamenti russi.”Il capo di gabinetto Andrii Jermak ha rassegnato le dimissioni”, ha annunciato Zelensky nel suo messaggio quotidiano alla popolazione diffuso sui social network, ringraziandolo per aver “sempre rappresentato la posizione dell’Ucraina” e “sempre adottato una posizione patriottica”.

Incendio a Hong Kong: almeno 128 morti, otto arresti e una straziante ricerca dei dispersi

Il bilancio delle vittime dell’incendio che ha devastato un complesso residenziale a Hong Kong è salito venerdì ad almeno 128, e probabilmente aumenterà ulteriormente poiché decine di persone risultano ancora disperse, due giorni dopo il peggior incendio che ha colpito la città negli ultimi decenni. Le famiglie dei dispersi hanno continuato a cercare negli ospedali venerdì, sperando che i loro cari non fossero tra le vittime, mentre la lotta contro le fiamme si è conclusa venerdì mattina negli otto edifici di 31 piani del complesso Wang Fuk Court. Una commissione di Hong Kong ha annunciato venerdì sera l’arresto di otto persone per presunta corruzione relativa al contratto di ristrutturazione del complesso di circa 2.000 appartamenti, inaugurato nel 1983 nel distretto di Tai Po, nella parte settentrionale di Hong Kong. Il responsabile della sicurezza Chris Tang ha fornito alla stampa cifre che hanno ulteriormente amplificato la portata della tragedia avvenuta nel complesso, in fase di ristrutturazione ma ancora abitato: 128 morti, di cui 89 ancora non identificati, oltre 100 dispersi e 79 feriti. “Non escludiamo la possibilità che la polizia trovi altri corpi carbonizzati quando entrerà (nell’edificio) per raccogliere prove”, ha sottolineato in una conferenza stampa. Si tratta dell’incendio edilizio più mortale al mondo dal 1980, escludendo quelli in locali notturni, prigioni o centri commerciali, secondo una ricerca nel database dei disastri dell’Università di Lovanio (Belgio). Le cause del rogo sono ancora sconosciute. 

“Tortura” contro i palestinesi: il comitato ONU chiede un’inchiesta

Il Comitato ONU contro la Tortura ha chiesto venerdì a Israele di istituire una commissione d’inchiesta per indagare su “tutte le accuse di tortura” commesse nel contesto del conflitto israelo-palestinese. Al fine di perseguire “i responsabili, compresi gli alti ufficiali”, l’organismo delle Nazioni Unite ha chiesto a Israele di istituire “una commissione d’inchiesta ad hoc indipendente, imparziale ed efficace per esaminare e indagare su tutte le accuse di tortura e maltrattamenti commessi durante l’attuale conflitto armato”, ha affermato il Comitato in una dichiarazione. Pur condannando inequivocabilmente “l’attacco perpetrato da Hamas e altri gruppi contro Israele il 7 ottobre 2023”, il Comitato “ha anche espresso la sua profonda preoccupazione per la natura sproporzionata della risposta israeliana a questi attacchi”. 

Durante la sua analisi della situazione in Israele a metà novembre, il relatore del Comitato, Peter Vedel Kessing, aveva dichiarato che i suoi membri erano “sconvolti dalle descrizioni (…) di quelli che sembrano essere atti sistematici e diffusi di tortura inflitti ai palestinesi” detenuti da Israele. Tra le torture documentate nei rapporti di vari organismi delle Nazioni Unite e ONG figurano “gravi percosse, anche ai genitali, scosse elettriche, costrizione forzata in posizioni di stress prolungato, condizioni di detenzione deliberatamente disumane e privazione di cibo”, o waterboarding. Venerdì, il Comitato ha anche espresso preoccupazione per la “violenza dei coloni” e “l’uso della detenzione amministrativa”, che “avrebbe raggiunto livelli senza precedenti”. Ha inoltre sottolineato la sua preoccupazione per la continua autorizzazione all’uso di “mezzi speciali” non divulgati come metodo di coercizione durante gli interrogatori. 

A questo proposito, il Comitato ha esortato Israele a promulgare “un reato penale distinto per la tortura che incorpori una definizione conforme alla Convenzione”, a fornire informazioni sulla natura esatta dei “mezzi speciali” impiegati e a garantire che “nessuna circostanza eccezionale venga invocata per giustificare la tortura o i maltrattamenti”. A metà novembre, davanti al Comitato, il co-capo della delegazione israeliana e ambasciatore presso le Nazioni Unite, Daniel Meron, ha respinto le accuse contro il suo Paese, affermando che Israele era “impegnato a rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale (…) anche di fronte alle sfide poste da un’organizzazione terroristica che non esita a dichiarare apertamente la propria intenzione di infliggere la massima sofferenza ai civili di Gaza”.

 

Istat: Pil al rialzo, +0,1% rispetto al trimestre precedente

Nel terzo trimestre del 2025, il Pil è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Il prodotto interno lordo cresce invece dello 0,6% nei confronti del terzo trimestre del 2024. Lo rende noto l’Istat, che stamattina ha diffuso i conti economici trimestrali. I dati confermano a 0,5% la crescita acquisita per il 2025. Dal lato dell’offerta, aumenta il valore aggiunto dell’agricoltura (+0,8%) e dei servizi, mentre diminuisce quello dell’industria (-0,3%). Per quanto concerne la domanda, cresce la spesa per gli investimenti fissi lordi (+0,6%) e quella per i consumi finali (+0,1%).

Leone XIV a Istanbul: “La forza della Chiesa sta nella logica della piccolezza”

Continua il viaggio di Papa Leone in  Turchia. Questa mattina si è trasferito in auto alla Cattedrale dello  Spirito Santo ad Istanbul, dove ha avuto luogo l’Incontro di Preghiera con i Vescovi, i Sacerdoti, i Diaconi, i Consacrati, le Consacrate e  gli Operatori Pastorali. All’ingresso principale della Cattedrale, il  Papa è stato accolto dal Vicario Apostolico di Istanbul e dal Parroco, il quale gli ha porto la croce e l’acqua benedetta per l’aspersione.  Due bambini gli hanno offerto dei fiori. Successivamente il Santo  Padre ha attraversato la navata centrale e raggiunto l’altare, mentre  il coro ha intonato un canto. Dopo il saluto di benvenuto del  Presidente della Conferenza Episcopale, Mons. Martin Kmetec,  Arcivescovo di Izmir, la Prima Lettura, un Salmo Responsoriale e la  Lettura del Vangelo, il Papa ha pronunciato la sua omelia. Al termine  dell’incontro, dopo la benedizione e il canto finale, Papa Leone XIV  si è trasferito in auto alla Casa di accoglienza per anziani delle  Piccole Sorelle dei Poveri. All’incontro di preghiera il Papa, come riporta Vatican news,  sottolinea che i frutti della missione ecclesiale non derivano da  strutture o potenza economica ma dallo Spirito Santo: clero e laici si prendano cura di giovani, migranti e rifugiati, attenzione  all'”arianesimo di ritorno” che considera Gesù un maestro sapiente ma  non Dio vivo. Dio ”ha scelto la via della piccolezza per discendere  in mezzo a noi”, dice il Papa alla piccola comunità ecclesiale della  Turchia, aggiungendo che questo è ”lo stile del Signore, che siamo  tutti chiamati a testimoniare”, i profeti, infatti, hanno annunciato  ”la promessa di Dio parlando di un piccolo germoglio” che sarebbe  spuntato, e Gesù ha elogiato i piccoli spiegando ”che il Regno di Dio non si impone attirando l’attenzione, ma si sviluppa come il più  piccolo di tutti i semi piantati nel terreno”. Questa logica della  piccolezza è la vera forza della Chiesa. Essa, infatti, non risiede  nelle sue risorse e nelle sue strutture, né i frutti della sua  missione derivano dal consenso numerico, dalla potenza economica o  dalla rilevanza sociale.
 

Morta una delle due guardie nazionali coinvolte nella sparatoria vicino alla Casa Bianca

Il presidente degli  Stati Uniti Donald Trump ha annunciato la morte di Sarah Beckstrom,  membro della Guardia Nazionale, colpita da arma da fuoco mercoledì a  Washington, a pochi isolati dalla Casa Bianca, insieme a un altro  membro delle forze armate. “Purtroppo, devo informarvi che, pochi  secondi prima di iniziare, ho appena saputo che Sarah Beckstrom, della Virginia Occidentale, una delle guardie di cui stiamo parlando, una  persona giovane, magnifica e molto rispettata, che ha iniziato a  prestare servizio nel giugno 2023 e si è distinta in ogni modo, è  appena scomparsa”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti  durante una telefonata per il Giorno del Ringraziamento con il  personale militare in servizio attivo. Trump ha sottolineato che  Beckstrom, “una persona incredibile” che “eccelleva in ogni modo”, è  morta dopo essere stata “brutalmente attaccata”.

Condividere.
Exit mobile version