Il sollievo di poter finalmente rientrare, quattro giorni dopo aver visto l’inferno. Il volo è stato cancellato martedì sera a mezzanotte, Francesco era in aeroporto a Valencia quando tutto si blocca, la guardia civile lancia l’allarme: “Il problema mio è stato poi tornare in città”. Ferma la metro si formano lunghe code per prendere un taxi, tra gli autisti il passaparola per dirigersi verso l’unica strada praticabile, “Passando sopra l’aeroporto, quindi non uscendo dalle tradizionali vie, facendo un giro un po’ più largo e passando oltre. La maggior parte delle strade dei ponti erano chiusi”.

In quelle stesse ore c’era chi a Valencia doveva arrivare: “Volo dirottato su Alicante poi in autobus, abbiamo visto delle stazioni di rifornimento dove erano sott’acqua, la gente sui tetti delle macchine”. Italiani che rientrano ma, agli aeroporti milanesi, anche spagnoli qui per lavoro o studio come Irene, che a casa lascia una situazione drammatica: “Mia nonna è in una casa di riposo, in una delle zone più colpite, Massanassa. Ho potuto parlare con lei ieri”. Non per tutti è andata così: “La maggior parte delle persone ha potuto parlare con i propri cari, ma altri ancora non sanno dove siano”.

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