
Era stata aggredita lo scorso agosto mentre si trovava sulla ciclabile di San Damaso, a Modena. Assaltata all’improvviso, quindi gettata giù dalla bicicletta e poi violentata, bloccata da una corda: a oltre due mesi dalla terribile fatto, la polizia è riuscita a identificare l’autore dello stupro ai danni di una donna di 50 anni.
L’aggressore era poi fuggito rubando la bicicletta della donna, del valore di circa 4.500 euro, e gettando poco più avanti i suoi effetti personali.
Si tratta di un ragazzo di venti anni, italiano, incensurato: per risalire a lui gli investigatori si sono mossi sulle informazioni fornite dalla vittima date per ricostruire l’identikit nonostante l’aggressore indossasse un cappellino, occhiali scuri e uno scaldacollo al momento della violenza.
Le indagini sono partite dall’analisi delle celle telefoniche attivate nella zona e che hanno permesso di individuare l’utenza dell’indagato compatibile con la presenza sul luogo della violenza. Durante la perquisizione nella casa del giovane sono stati trovati la forcella della bicicletta rubata alla vittima – da lei riconosciuta – e gli indumenti indossati il giorno dell’aggressione.
Su tutto, le impronte digitali dell’indagato sono risultate compatibili con i frammenti individuati sul telefono cellulare e su una lente degli occhiali della vittima, sequestrati dalla Polizia Scientifica durante il sopralluogo.
Le prove, pressoché inoppugnabili, hanno permesso alla procura di avanzare in tempi rapidissimi la richiesta cautelare al giudice per le indagini preliminari, portando subito il giovane in carcere.