Sono almeno sei le persone iscritte nel registro degli indagati per la morte del bambino di 10 anni caduto in un pozzo di 15 metri in contrada Falabia, a Palazzolo Acreide, mentre era con il fratello in un campo estivo organizzato dalla cooperativa Anffas che si occupa di minori con disabilità. La procura di Siracusa ha aperto un fascicolo e indagato per omicidio colposo il proprietario della fattoria e alcuni educatori che avevano la responsabilità di vigilare sui ragazzi. “Non abbiamo completato gli accertamenti e il numero non è completo – sottolinea la procuratrice di Siracusa Sabrina Gambino, che ricorda: ”L’iscrizione è un atto dovuto a garanzia degli stessi indagati in vista dell’autopsia che verrà eseguita nei primi giorni della prossima settimana. Il criterio è quello di indagare tutte le persone che avevano un ruolo nella vigilanza dei ragazzi normodotati”.

La ricostruzione

Secondo le prime ricostruzioni, il piccolo, fratello di un ragazzo disabile, si sarebbe allontanato dal gruppo e al momento della caduta sarebbe stato da solo. Forse attirata dalle urla, un’operatrice della cooperativa di 54 anni, ha cercato di soccorrerlo calandosi con una corda, rimanendo poi anche lei bloccata. La donna è stata estratta viva e affidata alle cure del 118, mentre per il bambino non c’è stato nulla da fare: è stato recuperato solo il corpo esanime.

TGR Sicilia/Vigili del Fuoco

Campagne di Palazzolo Acreide, il pozzo dove sono caduti il bimbo e l’animatrice: vigili del fuoco impegnati nei soccorsi

Sembra che l’escursione nella fattoria, per mostrare ai bambini come si lavorano alcune produzioni agricole, stesse per concludersi. Il pullman che avrebbe dovuto riportarli indietro era già con il motore acceso e qualche operatore aveva dato indicazioni ai piccoli di salire a bordo. Vincenzo avrebbe indugiato, sarebbe stato attratto dalle altalene e da quel pozzo e sarebbe stato pure ripreso da un volontario che lo avrebbe invitato a scendere dalla copertura della cavità. Il piccolo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe acconsentito a quell’invito, salvo poi tornare indietro. Da lì a poco si è consumata la tragedia con il bimbo, figlio di una coppia di Palazzolo Acreide, che è finito in quella cavità, profonda circa 15 metri e per metà coperta d’acqua; la copertura avrebbe ceduto sotto il suo peso.

Sicilia, donna e bimbo di 10 anni cadono in un pozzo TGR Sicilia

Sicilia, donna e bimbo di 10 anni cadono in un pozzo

43 anni fa la tragedia di Vermicino

La tragica morte del bimbo caduto in un pozzo a Palazzolo Acreide, nel Siracusano, richiama immediatamente alla memoria quanto accaduto quarantatré anni fa al piccolo Alfredo Rampi, il bimbo di 6 anni, morto nel 1981 in un pozzo artesiano dopo 60 ore di disperati tentativi di riportarlo in superficie. La tragedia di Alfredino inizia la sera del 10 giugno del 1981. I genitori del bambino, non vedendolo rientrare, lanciano l’allarme. Qualche ora più tardi un poliziotto avverte dei deboli lamenti provenire da un pozzo artesiano: è la voce del bambino. Da quel momento si susseguiranno diversi disperati tentativi di soccorso che però non avranno esito. Il 12 giugno arriva a Vermicino anche l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini per seguire di persona l’andamento delle operazioni, che però non riusciranno a salvare la  vita del bambino. Da quella sconfitta della macchina dei soccorsi, incassata nonostante gli atti di eroismo di alcuni, sono nati successivamente il dipartimento della Protezione Civile e un Centro, che porta il nome di Rampi, che oggi si occupa di informare sui rischi e intervenire in situazioni di emergenza.

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