L’incubo horror di Joaquin Phoenix, Adam Driver contro i dinosauri e altri 8 film da non perdere al cinema e in streaming

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BEAU HA PAURA. Nelle sale

Di che cosa ha paura quel brav’uomo di Beau? Di s stesso, dei vicini aggressivi e maldisposti? O delle ombre minacciose che s’aggirano nel quartiere e sembrano avercela con lui? Ha paura di lasciare la stanzuccia dove vive isolato e senza comodit, prigioniero di piccoli mostri domestici? Di tornare da mamma per l’anniversario della morte del padre? Della legge di Murphy che lo tormenta, del complesso di Edipo che lo sgomenta, di un maiuscolo senso di colpa, della sua naturale inadeguatezza, di aprire gli occhi e ritrovare i fantasmi di un passato traumatico?
Beau caduto dal seggiolone da piccolo, ha battuto la testa e non s’ pi ripreso. In pi, ha avuto una madre – matrigna e un pap invisibile. Ora un uomo di mezza et senza relazioni, spaventato, spiazzato. Travolto da un incubo horror.
Ari Aster, il regista di Midsommar, definisce il suo film una versione ebraica de Il signore degli Anelli. Per molti, questa l’opera che gli roviner la carriera. Pi semplicemente, una seduta psicanalitica lunga tre ore, in cui Beau Alice nel Paese delle Meraviglie (all’incontrario) e Il Mago di Oz, un Pinocchio bullizzato, un Mr. Bean paranoico al centro di una parabola pessimista e surreale, un’odissea che descrive l’illogicit del mondo e la sua irrimediabile corsa verso l’autodistruzione.
Come gli altri autori del nuovo corso orrifico (ma non solo), e cio Robert Eggers (The Wicht, The Lighthouse) e Jordan Peele (Get Out, Us, Nope), Aster un provocatore spregiudicato. Tende la corda al massimo, amministra le suggestioni della storia, somma fantascienza, umorismo, melodramma e psicodramma.Seguendo le avventure di Beau, ci troviamo ora in una dimensione fantastica alimentata dalla coscienza in subbuglio dell’Omino, ora in una realt distopica che vuole essere anche una nera previsione del futuro prossimo venturo, metafora di un’America disfunzionale, isterica, caricaturale, asessuata, turbata e disturbata, invasa da armi, pillole e coltelli, vittima di allucinazioni a gog, dominata dall’ingiustizia, socialmente allo sfacelo.
Beau l’ago impazzito di una bilancia fuori controllo. N boiata n capolavoro. Con questo bagaglio di significati e prospettive, il film gi un caso: il dibattito riguarda la funzione del cinema e il rapporto con il pubblico, pi che il racconto in s. Aster evita come il demonio la narrazione mainstream, cercando di strappare, sorprendere, spiazzare. Beau non ha pulsioni sessuali, piange spesso, alza le mani e s’arrende, si copre il volto e chiede scusa, non sorride mai. Il terapista non l’aiuta: la sua cura dovrebbe essere da cavallo. Invece, all’acqua di rose e il disagio esistenziale non si quieta. I contrattempi che lo allontanano dalla madre sono un pretesto per non arrivare al dunque.
L’agilit con cui Aster passa dal registro tragico al comico la chiave di lettura pi importante di un film che riesce a essere grande solo a tratti, pi spesso frenato dalla sua ambiguit ma anche illuminante. L’impressione / sospetto / pazza idea che, in un eccesso narcisistico, il regista sia interessato pi al coinvolgimento emotivo dello spettatore, a qualunque costo, che a una vera, nobile sperimentazione per immagini.
Beau si prepara dunque al viaggio decisivo, resta chiuso fuori di casa, finisce in una clinica / casa accoglienza da brividi, dove viene curato, aggiustato, adottato, terrorizzato, maltrattato. Subisce incidenti, aggressioni e un processo sommario, diventa uno di noi. Abita una vita non sua, una vita che non vuole, richiamando molta letteratura (e molto cinema) dell’estraniazione. Aster riprende un corto di 6 minuti di qualche anno fa intitolato Beau, inserisce una lunga sequenza animata e un commento musicale, ovviamente atonale, di Bobby Krlic. coraggioso, estremo, mai insignificante. Grazie anche a un cast che, intorno al magnifico Joaquin Phoenix, autore di una pennellata espressionista che molto deve alle follie di Joker, riunisce Patti LuPone, Parker Posey, Amy Ryan, Richard Kind, Kylie Rogers, Nathan Lane.

BEAU HA PAURA di Ari Aster
(Usa-Canada-Finlandia, 2023, durata 179’)

con Joaquin Phoenix, Parker Posey, Amy Ryan, Richard Kind, Kylie Rogers, Nathan Lane, Patti LuPone, Michael Gandolfini
Giudizio: *** su 5
Nelle sale

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