L’Indagine si allarga sui metodi della giustizia belga

Secondo quanto si apprende da fonti vicine all’indagine, un nuovo fascicolo è stato aperto in seguito alle denunce presentate da alcuni degli indagati principali, tra cui l’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, l’ex assistente parlamentare Francesco Giorgi e l’eurodeputata Maria Arena.

Violazione del segreto e fuga di notizie

Le denunce si concentrano in particolare sulla violazione del segreto istruttorio e sulle ripetute fughe di notizie che hanno caratterizzato le fasi iniziali dell’inchiesta, in particolare in occasione dei blitz e delle perquisizioni del 9 dicembre 2022.

A seguito di queste contestazioni, è stato aperto un fascicolo a carico di alcuni alti funzionari presenti alle operazioni.

La notizia più rilevante riguarda il Direttore dell’Ufficio Belga Anticorruzione (OCRC), Hugues Tasiaux. Questi è stato formalmente indagato ed è stato immediatamente rimosso dal suo incarico.

L’indagine sta coinvolgendo anche figure chiave delle forze dell’ordine e della magistratura. È stato infatti ascoltato il Capo delle Indagini, Bruno Arnold, che operava sul caso Qatargate. Secondo quanto riportato, Arnold, insieme a Tasiaux, avrebbe chiamato in causa anche l’ex Procuratore Raphael Malagnini.

Questa svolta pone sotto esame l’operato della giustizia belga e getta un’ombra sui protocolli seguiti in una delle più delicate inchieste che hanno scosso le istituzioni europee. Gli sviluppi futuri saranno cruciali per determinare se le procedure adottate abbiano rispettato pienamente i diritti degli indagati e le norme sul segreto istruttorio.

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