Da più di quattro anni è bloccato in Papua Nuova Guinea, accusato di traffico di droga prima, di terrorismo internazionale poi. Oggi ha 55 anni, nel 2019 era partito in barca a vela per un giro del mondo.
Nel marzo del 2020 approda in Papua Nuova Guinea e decide di fermarsi per una sosta che si prolunga per 5 mesi, quando, in procinto di ripartire per terminare la sua impresa, un piccolo aeroplano si schianta sull’isola subito dopo il decollo. All’interno del velivolo la polizia rinviene 611 chili di cocaina, probabilmente destinati all’Australia. Due giorni dopo vengono fermati due papuani e Carlo viene, senza alcuna spiegazione, arrestato. Dopo alcuni mesi, però, le accuse contro Carlo di traffico di droga cominciano a vacillare. La stessa stampa locale comincia a dubitare delle accuse nei confronti di Carlo e, poiché non hanno rinvenuto prove, l’accusa passa da traffico di droga a terrorismo internazionale. Tra processi rinviati alla fine è condannato per riciclaggio.
A marzo 2024 gli viene diagnosticato un tumore al colon.
As aprile 2023 il ministro Tajani aveva firmato la richiesta di rimpatrio per questioni umanitarie.