L’opera stata girata senza l’autorizzazione del regime iraniano, usando persone reali e non attori, nascondendo la macchina da presa o ingegnandosi per aggirare i divieti
La giuria del 76esimo Festival di Locarno, presieduta dall’attore Lambert Wilson, ha assegnato ieri i suoi premi durante una cerimonia nel pomeriggio e poi una sfilata serale dei vincitori in Piazza Grande, gremita di folla che dovr dare il premio Ubs al titolo pi gradito dal pubblico. Il Pardo d’oro andato a Critical Zone di Ali Ahmadzadeh, regista iraniano che ha girato, senza il permesso delle autorit, per le strade di notte il suo film, registrando persone reali fra pericoli reali nei bassifondi notturni di Teheran.
Spesso abbiamo dovuto nascondere la macchina da presa — dice il regista, cui stato impedito di recarsi a Locarno per presentare il suo film di persona ed stato anche indagato dal ministero della Sicurezza iraniano — o inventarci complicate soluzioni per aggirare i divieti: girare l’opera stato un vero atto di ribellione e farla vedere per noi una vittoria ancora pi grande. Una vittoria di sapore politico per un festival che per undici giorni ha riempito le sale in tutte le sue sezioni e ha avuto anche due menzioni per il cinema italiano: la giuria del Pardo Verde, il cinema green, ha segnalato Procida, un lavoro collettivo di giovani coordinati da Leonardo di Costanzo, mentre Patagonia di Simone Bozzelli ha avuto il premio ecumenico.
Gli altri riconoscimenti ufficiali di questa edizione, che ha visto aumentare il pubblico del 10%, continuano con il premio speciale della giuria al titolo da subito apparso tra i migliori del concorso internazionale, Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo del rumeno Radu Jude, una complessa storia che si svolge in due epoche distinte, parte a colori e parte in bianco e nero, con un’ultima ripresa a macchina fissa di 40 minuti. Per la miglior rega stata premiata Maryna Vroda per Stepne, coproduzione tra Ucraina, Germania, Polonia e Slovacchia, mentre per le migliori interpretazioni hanno avuto il Pardo Dimitra Vlagopoulou per Animal di Sofia Exarchou, storia socio-turistica di un resort in Grecia, e Rene Soutendijk per Sweet Dreams di Ena Sendijarevic, una fiaba horror su una famiglia olandese proprietaria di una fabbrica di canna da zucchero in Indonesia.
Infine una menzione speciale a Nuit obscure di Sylvain George. La sezione dei Cineasti del presente ha premiato Dreaming and Dying
di Nelson Yeo (Singapore-Indonesia). In Piazza l’ultima sera anche l’atteso film australiano Shayda di Noora Niasari che avrebbe dovuto avere la presenza della produttrice, l’attrice Cate Blanchett, che ha rinunciato per solidariet con gli attori e gli sceneggiatori in sciopero, e infine un film a sorpresa scelto da Marco Solari a conclusione dei suoi 23 anni di presidenza.
12 agosto 2023 (modifica il 12 agosto 2023 | 19:07)
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