Si indaga per istigazione al suicidio per la morte di Roberto Paolo, 14 anni, che si è tolto la vita impiccandosi nella sua abitazione a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina, lo scorso 11 settembre. La Procura di Cassino ha aperto un fascicolo e ha disposto il sequestro dei cellulari del ragazzo e di tutti i dispositivi mobili.
Roberto Paolo era vittima di bullismo da parte dei compagni di scuola, come denunciato dai familiari del ragazzo che frequentava l’Istituto tecnico Pacinotti di Fondi. Più volte, secondo il racconto della sua famiglia, era stato bersaglio di insulti e offese anche online.
Nella scuola frequentata da Roberto Paolo – secondo quanto ha appreso LaPresse – il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha inviato gli ispettori per fare luce sulla vicenda. Le ispezioni sono partite nella giornata di lunedì 15 settembre sia nell’Istituto Pacinotti sia nella scuola media che il ragazzo aveva frequentato. Valditara ha telefonato al padre del ragazzo per esprimere vicinanza e solidarietà.
“La prevenzione, da sola, non basta, la scuola deve avere in coraggio di intervenire e di punire. Il rischio è che questi bulli se la cavino veramente con una pacca sulla spalla e lo rifaranno – dice a LaPresse Teresa Manes, la mamma di Andrea Spezzacatena, il ragazzo ‘dai pantaloni rosa’ – Dopo 13 anni di distanza da mio figlio, quello che è accaduto è fare 10mila passi indietro”, afferma. Dopo aver “trovato il coraggio di denunciare”, la vittima di bullismo va protetta, altrimenti “finisce con il credere di essere ‘meritevole’ di quella violenza gratuita”. “A un determinato tipo di azione deve corrispondere una determinata reazione – prosegue – per esempio andrebbero multati. Magari se un genitore viene colpito ‘nel portafogli’ non sarà portato a sminuire quello che è accaduto”.
“Parlare nelle scuole non basta, occorre essere incisivi”, sottolinea. “Mio figlio era vittima di bullismo omofobico, all’inizio la vittima sorvola, poi si apre un cunicolo nell’io della persona e si crede davvero di non valere niente, di meritare quelle cose”.
Dopo la tragedia, il fratello maggiorenne del ragazzo, Ivan Roberto, ha scritto una lettera alla premier Giorgia Meloni e a Valditara: “Chiedo che la morte di mio fratello e delle altre vittime non venga relegata nell’ombra e che vengano adottati con urgenza provvedimenti concreti e incisivi per contrastare il fenomeno del bullismo nelle scuole italiane”.

Condividere.
Exit mobile version