Il colosso della moda low cost Shein è finito nella bufera per un uso “sospetto” dell’immagine del presunto assassino Luigi Mangione, accusato dell’omicidio dell’amministratore delegato di UnitedHealthCare Brian Thompson, davanti a un hotel di Manhattan.
Lo scatto, in cui Mangione sembra fare il modello, sarebbe stato usato per pubblicizzare una camicia bianca a maniche corte, finendo rapidamente in pasto ai social, dove è diventato virale con il conseguente “quasi” sold out del capo di abbigliamento, in vendita a poco più di 10 dollari.
La foto è stata quindi rimossa e Shein ha annunciato l’apertura di un’indagine interna. Altri screenshot circolati online sembrano mostrare la stessa immagine per promuovere diversi prodotti, alimentando i sospetti che si tratti di inserzioni realizzate con l’aiuto dell’intelligenza artificiale o con il fotoritocco manuale.
Bbc ha utilizzato uno strumento di riconoscimento facciale e ha riscontrato un punteggio di somiglianza del 99,9% tra l’immagine falsa e una foto reale di Mangione in tribunale.
“L’immagine è in bassa risoluzione, ma ci sono alcuni segnali che potrebbe essere generata o manipolata dall’Ia”, ha affermato Henry Ajder, esperto di intelligenza artificiale generativa.
“Questo include l’illuminazione e la texture dell’immagine, in particolare della pelle, così come la comparsa di un artefatto a forma di macchia sopra l’avambraccio destro. Anche la mano destra non sembra mostrare la tipica segmentazione delle dita”.
Luigi Mangione modello inconsapevole su Shein (X/ANSA)
Shein: “Abbiamo standard rigorosi, prenderemo provvedimenti”
Il portavoce di Shein ha dichiarato: “L’immagine in questione è stata fornita da un venditore terzo ed è stata rimossa immediatamente dopo la scoperta. Abbiamo standard rigorosi per tutti i prodotti in vendita sulla nostra piattaforma. Stiamo conducendo un’indagine approfondita, rafforzando i processi di monitoraggio e prenderemo provvedimenti nei confronti del venditore in linea con le nostre politiche”.
Le critiche: “Una trovata diabolica”
Shein, fondata in Cina, è molto popolare tra la Gen Z e i più giovani dei millennial grazie alle sue collezioni economiche e al ritmo serrato con cui lancia nuove tendenze. Tuttavia, l’azienda è da tempo al centro di pesanti critiche per le sue pratiche commerciali, che includono sospetti di lavoro forzato nelle fabbriche e l’impatto ambientale e finanziario del fast fashion — accuse che Shein ha sempre respinto.
Anche la vicenda della camicia ha suscitato indignazione e incredulità. “Shein che usa immagini AI di Luigi Mangione sul loro sito per fare da modello ai vestiti (pazzesco anche solo da scrivere) è davvero diabolicamente assurdo”, ha commentato un utente su X. “La moda è completamente impazzita”, ha scritto un altro, mentre un terzo ha aggiunto: “I venditori su Shein farebbero qualsiasi cosa per attirare attenzione”.
Il web non perdona
Quando si tratta di Intelligenza artificiale e persino del più tradizionale “fotoritocco”, il web raramente perdona. Ne ha fatto le spese persino il patinatissimo magazine Vogue, “colpevole” di aver scelto per il numero di agosto una modella creata con l’IA per un servizio pubblicitario.
Bionda, bellissima, l’incarnazione della perfezione… ma falsa quanto basta a scatenare l’indignazione popolare seppure accompagnata da un disclaimer: “Prodotta da Seraphinne Vallora con l’intelligenza artificiale”.
Neppure la principessa Kate è uscita indenne dalle accuse di “fotoritocco”. A finire nel mirino non uno scatto qualsiasi, ma la prima foto diffusa dopo i difficili mesi di malattia, che ritraeva la consorte dell’erede al trono del Regno Unito in compagnia dei figli, sorridente e distesa. Le agenzie ritirarono l’immagine, perché manipolata, dopo averla passata ai “raggi X” e dopo aver evidenziato tutti gli elementi sospetti.
“Chiedo scusa per tutta la confusione provocata” scrisse sui social la principessa del Galles, firmandosi “C” (Catherine), “Come molti fotografi amatoriali, faccio anche io occasionalmente esperimenti di editing”.
Il caso giudiziario di Luigi Mangione
Questa volta a scatenare l’indignazione è stata anche il volto del modello, che ha le fattezze di Luigi Mangione, 27 anni, arrestato a dicembre e accusato di aver ucciso a colpi di arma da fuoco l’amministratore delegato di UnitedHealthCare, Brian Thompson.
Ad aprile si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse federali, tra cui omicidio e stalking, ed è attualmente in attesa di processo. I procuratori hanno già annunciato che, in caso di condanna, chiederanno la pena di morte.
vedi anche: CHI È LUIGI MANGIONE