Bagnata da una pioggia fitta, questa mattina è entrata nel Duomo di Muggia (Trieste) la bara bianca dentro alla quale riposa per sempre il piccolo Giovanni, ucciso a 9 anni dalla madre.
L’intera comunità, silenziosa e triste, è stata in fila per manifestare la propria vicinanza al papà del piccolo, Paolo Trame che, riferendosi alle denunce fatte in passato nei confronti della donna, non fa che ripetere: “Non siamo stati ascoltati, ne io ne Giovanni”.
Olena Stasiuk, seguita dagli assistenti sociali, ha accoltellato il figlio durante uno degli incontri “non protetti” che le erano stati concessi ed è stata ritenuta incompatibile con la custodia in carcere perché potrebbe compiere gesti estremi.
“Il papà di Giovanni ha solo che da insegnarci – ha detto don Andrea Destradi, parroco di Muggia, durante il rito funebre – perché in questi gg così drammatici non ha mai rivolto parole di odio o vendetta, ma giustizia si, il tempo di far luce e chiarezza arriverà”.
Forte l’applauso dei presenti, rivolti con occhi bagnati di lacrime a quell’uomo che, da anni, aveva la custodia prevalente del figlio. Fu lui a chiamare, disperato, i soccorsi quando vide che la donna non aveva riconsegnato il bambino all’orario stabilito.
“Il male non si spiega, il male si combatte”, ha detto don Andrea che da giorni viene fermato da fedeli, amici, comunità tutta che ha assistito incredula a quanto accaduto proprio in quell’appartamento che si trova giusto davanti al Duomo, nella piazza principale della città.
Presenti forze dell’ordine e istituzioni, il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, il sindaco di Muggia e quello di Trieste.
La curia ha predisposto sulla piazza della città un sistema di amplificazione della cerimonia. Al termine della celebrazione, dal Duomo si è snodato il corteo funebre fino al cimitero.
Alcuni banchi della navata sinistra del Duomo sono stati dedicati ai bambini: i compagni di classe di Giovanni, gli studenti dell’istituto comprensivo di lingua italiana Giovanni Lucio e i compagni di squadra: i pulcini del Muggia 1967.
