Un lunedì nero, come il venerdì appena passato. La borsa di Milano chiude a -5,18%, la peggiore assieme a Madrid in Europa, dove la capitalizzazione è scesa oggi di altri 683 miliardi di dollari. Il calo da quello che Donald Trump chiama Giorno della Liberazione è del 15%. Anche il bilancio da inizio anno oggi diventa negativo, meno 4 per cento. Le borse di New York hanno aperto con discesa tra il 4 e 5%, poi c’è stata un’altalena di notizie e smentite, tra cui l’ipotesi di una pausa dei dazi di 90 giorni. Fake News, le ha bollate la Casa Bianca. Trump ha detto che ci saranno negoziazioni con tutti ma non con la Cina. Dopo la notizia nuovo tonfo per i titoli più esposti con la Cina, come Apple (-6%) e Tesla (-5%). Nella notte la borsa di Hong Kong aveva visto la contrazione maggiore dal 2008, -13%. Tutti in calo i 40 titoli del paniere principale di Piazza Affari. Tra le discese maggiori ci sono A2a e Recordati, -8%, e discese di oltre il 7 per cento per Eni, Enel, Hera e Moncler. Giù anche il petrolio: ora il Brent è scambiato a 64,3 dollari al barile, oggi -2%, -14% in una settimana. Tra i risvolti positivi per i consumatori, giù anche il gas, -1,4%, è scambiato a 35,8 euro al megawattora.

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