Resta tutta da chiarire la vicenda della maestra bresciana di 45 anni, Carmela Girasole, morta una settimana fa a Brescia dopo essere arrivata in ospedale in condizioni disperate. Secondo i primi accertamenti medici, a stroncare la donna è stato un aneurisma ma la procura attraverso l’autopsia, che è stata eseguita ieri, vuole accertare che dietro l’epilogo fatale non ci siano episodi di violenza.
Al momento con l’accusa di omicidio preterintenzionale è indagato a piede libero il fidanzato convivente della donna, un ventiseienne di origini tunisine con precedenti per spaccio, irregolare sul territorio italiano e che per gli inquirenti al momento è irreperibile. La sua iscrizione nel registro degli indagati è stato spiegato, è stata fatta come atto dovuto proprio alla luce dell’autopsia che dovrà chiarire la natura del decesso.
Una vita di eccessi
Secondo quanto raccolto dalle forze dell’ordine, la vittima e il fidanzato negli ultimi mesi, quantomeno da giugno, avrebbero vissuto una relazione scandita da eccessi, tra alcol e droga, e la donna in alcuni casi avrebbe subito anche aggressioni fisiche senza però mai denunciare. Carmela Girasole era diventata insegnante di ruolo un anno fa, fa da settembre, dall’inizio dell’anno scolastico, non si è mai presentata a scuola. Era già stata altre volte in pronto soccorso sempre a causa di forti mal di testa.
Anche prima di conoscere il fidanzato, come ricorda una collega di lavoro, già a febbraio scorso il medico aveva consigliato alla donna di andare in ospedale a causa di una forte emicrania. Ad attendere notizie ci sono anche i genitori della 45enne, che vivono a Montalbano Jonico, in provincia di Matera e che nell’arco di pochi mesi hanno visto morire la seconda figlia. Prima di Carmela era infatti deceduta per malattia una delle sorelle più grandi.
Maestra morta a Brescia: il fidanzato è irreperibile (ANSA)