Favoreggiamento per le condotte di due ministri e della Premier. La denuncia arriva alla procura di Roma da una vittima delle torture del comandante Al-Masri, Lam Magok Biel Ruei, uno dei testimoni che hanno portato la corte di giustizia dell’Aja a spiccare il mandato di cattura internazionale per il comandante libico, accusato di crimini contro l’umanità. Ora, tramite l’avvocato Francesco Romeo, accusa la Premier e i ministri della giustizia dell’interno di aver permesso l’impunità al suo aguzzino.

Il primo per non aver disposto la custodia cautelare, il secondo per aver firmato il decreto di espulsione facendo tornare in vivi il ricercato cumulo di Stato. Magok spiega anche di aver sporto denuncia nella convinzione che l’Italia si possa ancora definire uno Stato di diritto, dove la legge è uguale per tutti. L’attenzione sul caso Almasri nel frattempo sale alle stelle dopo l’esposto in cui l’avvocato Luigi Li Gotti ipotizza per tre membri di governo e per la Premier l’ipotesi di reato di peculato.

La procura di Perugia apre un fascicolo di indagini senza al momento indagati, prendendo atto di un controesposto nei confronti dello stesso Li Gotti e del procuratore di Roma, Francesco Lo Voi. Il rapporto tra magistratura ed esecutivo è a già alle corde dopo i tre esiti negativi dei trattenimenti dei migranti trasferiti in Albania. 

Intanto gli sbarchi nel nostro paese proseguono. Un caicco partito dalla Turchia con 130 persone migranti è stato soccorso dalla nostra Guardia Costiera a 100 miglia dalle coste calabresi con mare forza 5. Secondo UNHCR, gli sbarchi in questo mese di gennaio vedono un 54% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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