Sono più di cento i tipi di mal di testa secondo la classificazione internazionale delle cefalee. Le forme più comuni sono le emicranie – con aura, senza aura, cronica – e le forme di cefalea di tipo tensivo che colpiscono anche bambini e adolescenti, interferendo con la vita scolastica, sociale e familiare.

La cefalea tensiva

È il tipo di cefalea più comune ed è caratterizzata da dolore bilaterale costrittivo o gravativo di media intensità, e quindi tale da interferire ma non impedire lo svolgimento delle attività quotidiane, si tratta del cosiddetto “cerchio alla testa”. Può durare dai 30 minuti a una settimana e può essere accompagnato da una contrazione della muscolatura cranica. Oltre ad una predisposizione personale può essere legata a una condizione di tensione emotiva o fisica. 

L’emicrania

È un tipo di cefalea, spesso famigliare, che colpisce principalmente il sesso femminile (alcune pazienti presentano attacchi esclusivamente legati al ciclo mestruale, in altre gli attacchi si diradano dopo la menopausa), caratterizzata da attacchi di cefalea di intensità moderata o forte (cioè tali da interferire o da impedire lo svolgimento delle attività quotidiane), aggravata dai movimenti, associata a nausea, e più raramente a vomito, fotofobia (fastidio per le luci) e fonofobia (fastidio per i rumori).

Esistono due forme principali di emicrania: l’emicrania con aura, in cui la cefalea è preceduta da sintomi neurologici transitori e reversibili (più frequentemente di tipo visivo quali non vedere o vedere delle luci in una parte del campo visivo), e l’emicrania senza aura, più frequente, in cui tali disturbi sono assenti.

L’emicrania può avere un impatto importante sulla vita sociale e lavorativa dei pazienti, soprattutto quando, come abbiamo già visto per la forma tensiva, si passa da una forma episodica a una forma frequente o cronica che è stata inclusa per legge nella lista delle malattie invalidanti

La cefalea a grappolo

È un tipo di cefalea che colpisce principalmente il sesso maschile, caratterizzata da un dolore orbitale intenso, monolaterale, che può durare dai 15 ai 180 minuti senza trattamento.

Gli attacchi si manifestano in periodi attivi, denominati “grappoli”, che possono durare da 2 settimane a 3 mesi e sono intervallati da fasi di remissione della durata di mesi o anni.

Il dolore è associato a segni come lacrimazione, arrossamento congiuntivale, congestione nasale, rinorrea, sudorazione della fronte e del volto. Durante l’attacco il soggetto appare agitato e tende a muoversi.

Questa condizione viene definita cronica quando gli attacchi si presentano per oltre un anno con periodi di remissione che durano meno di 30 giorni.

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