Fa discutere a Genova la decisione di chiudere le scuole per l’allerta meteo, presa nel cuore della notte e comunicata alla 5 di mattina. La svolta è arrivata durante la riunione del Centro operativo comunale, alle 4 di mattina: preso atto che che dalle 3 in poi la pioggia caduta, soprattutto tra Sestri Ponente, Borzoli e la sponda del Polcevera, era superiore alle previsioni dei modelli, visto il rischio di allagamenti (confermato poi dall’esondazione del Rio Fegino), la scelta è quella di chiudere gli istituti. Risultato: un risveglio amaro per le famiglie genovesi, costrette a improvvisare soluzioni alternative per i figli rimasti a casa. Inevitabili le polemiche, a partire dai social, e le proteste di mamme e papà rimasti spiazzati.

“Possiamo sapere la situazione solo 4-6 ore prima che questo avvenga, non possiamo prevedere la sera quello che succederà la mattina, è molto difficile con i temporali autorigeneranti”, spiega il sindaco Marco Bucci. “L’abbiamo già fatto tante volte e continueremo a fare così, perché è una salvaguardia ulteriore”. Sergio Gambino, assessore comunale alla Sicurezza e Protezione civile, si rivolge così a chi lamenta di essere stato avvertito troppo tardi: “Noi diciamo ai nostri concittadini, se hanno difficoltà a organizzarsi alle 5 di mattina, di farlo la sera prima, ragionando come se la scuola fosse chiusa”.

L’opposizione va all’attacco: “Venti comuni della Città metropolitana avevano comunicato la chiusura delle scuole già ieri pomeriggio – ricorda il segretario metropolitano del Partito Democratico, Simone D’Angelo, – ma a Genova stavano facendo tutti campagna elettorale, e hanno dovuto attendere la notte. Come fanno a organizzarsi le famiglie?”. Il comune assicura che la volontà era proprio quella di tenere aperti gli istituti, come fatto altre volte con allerta arancione, proprio per non creare disagi alle famiglie,  ma le condizioni meteo nella notte invitavano alla massima prudenza.

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