Bisogna partire dal contesto per capire la portata rivoluzionaria di quello che in tutto il mondo è considerato il principio ispiratore dell’unità dei popoli europei

Pier Virgilio Dastoli che per anni ha lavorato al fianco di Altiero Spinelli ricorda lo spirito dal quale tutto ebbe inizio. Nell’isola pontina delle coste laziali furono confinati 800 persone che invece di smettere di pensare alcuni di loro pensarono più forte, allargando lo sguardo dall’orizzonte all’intero continente. Spinelli fu espulso dal partito Comunista nel 1937 perché aveva detto che la cosa fondamentale era la libertà, restò Ernesto Rossi che era di cultura liberale, molto amico di Eunaudi, e Eugenio Colorni che era stato in Giustizia e Libertà e che poi ha aderito al partito Socialista”. 

Un’aula del Parlamento europeo è dedicata proprio a Spinelli, secondo cui solo una Europa libera e unita, che superasse il concetto di stato/nazione, avrebbe potuto garantire la sconfitta dei totalitarismi che in quel momento dominavano il continente: da qui il riferimento al partito rivoluzionario europeo, in un testo che si scaglia anche contro il Comunismo europeo con il sogno di un continente affrancato dalle disuguaglianze e dai privilegi sociali grazie ad una alleanza delle forze progressiste e democratiche. “Di fronte al Fascismo e al Nazismo bisogna fare una rivoluzione, è questo il significato di quel testo”.

Condividere.
Exit mobile version