Doppio esame superato per l’Italia alla prima procedura di giudizio, da parte della Commissione europea, sui piani di bilancio in base alle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita. 

Innanzitutto la Penisola viene giudicata adempiente sui requisiti dei piani di bilancio pluriennali assieme a 20 altri Stati, su un totale di 22 programmi finora presentati. Questo giudizio guarda essenzialmente alle prospettive di un percorso sui conti pubblici che sia “credibile”, spiega l’esecutivo comunitario con un comunicato sul suo “Pacchetto semestrale di autunno”, sulla base del parametro chiave della spesa netta. 

Peraltro l’Italia è tra i 5 paesi su cui la Commissione europea offre una “valutazione positiva” in merito al periodo di aggiustamento prolungato a 7 anni, sulla base di impegni supplementari su investimenti e riforme (assieme a Finlandia, Francia, Spagna e Romania).

Secondo quanto riporta un comunicato, la Commissione ha poi valutato i piani di bilancio per il prossimo anno (2025) già presentati da 17 Stati membri. E in questo caso la manovra dell’Italia, assieme altri 7 Stati (Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia) viene giudicata “in linea con le raccomandazioni, dato che la proiezioni di spesa netta risulta nell’ambito dei limiti”, afferma la Commissione.

Gentiloni: “Rientro del debito in 7 anni”

“I progetti di bilancio per il 2025 mostrano che, in base alle nuove regole, il consolidamento non avviene a scapito degli investimenti. Allo stesso tempo, dobbiamo rimanere agili e pronti a rispondere a shock inaspettati. 

Nel quadro delle nuove regole di governance economica, l’economia europea deve rafforzare la propria competitività e sicurezza per affrontare l’incertezza geopolitica”. Lo afferma il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, presentando il pacchetto d’autunno della Commissione europea, nel suo ultimo appuntamento pubblico prima del passaggio di consegne alla nuova Commissione Europea. “Il pacchetto autunnale di quest’anno segna un passo importante nell’attuazione del nuovo quadro di governance economica. I piani a medio termine degli Stati membri forniscono roadmap credibili per la sostenibilità fiscale e la crescita. Per gli Stati membri sottoposti a una procedura per disavanzo eccessivo, i percorsi di aggiustamento fiscale costituiscono anche la base delle raccomandazioni delle procedure per deficit eccessivo, rafforzando la coerenza e la titolarità delle nostre regole fiscali”, spiega.    

Sulla base delle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita, 5 paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia (assieme a Finlandia, Francia, Spagna e Romania) che presentano “sfide sui conti pubblici relativamente elevate, e 3 dei quali sono in procedura per deficit eccessivo, hanno deciso di optare per un aggiustamento dei conti pubblici su un periodo (prolungato) di sette anni. Questo ha ridotto in maniera rilevante lo sforzo di correzione annuale, in media a circa mezzo punto percentuale di Pil”.

Dombrovskis: “La nuova governance economica funziona”

“La nostra nuova governance economica funziona. La Commissione ha valutato la prima serie di piani a medio termine di 22 Stati membri. Questi contribuiranno alla sostenibilità fiscale e promuoveranno una crescita sostenibile e inclusiva. Mentre l’economia dell’Ue si riprende, dobbiamo garantire che rimanga competitiva per il futuro e in grado di resistere alle sfide globali”. Lo afferma Valdis Dombrovskis, vicepresidente della commissione Ue.   

“Con i piani a medio termine, ogni Stato membro si assume la responsabilità di un insieme coerente di politiche basate su un graduale aggiustamento fiscale, investimenti pubblici prioritarie riforme che stimolino la crescita per gli anni a venire -afferma -. I piani rispondono quindi alle comuni priorità dell’Ue di rafforzare la resilienza economica e sociale, avanzare con le transizioni verdi e digitali e rafforzare la capacità di sicurezza dell’Europa. Con questi piani ora in atto, sosterremo gli Stati membri nella loro attuazione e continueremo a monitorare i progressi nel contesto del semestre europeo”.

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