Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha apposto la sua firma sul disegno di legge di bilancio presentato dal governo, che può quindi ora iniziare il suo iter parlamentare. 

Giorgetti: “Taglio del cuneo per 1,3 milioni lavoratori in più”

Con la manovra 2025 il taglio del cuneo coinvolgerà 1,3 milioni di lavoratori in più rispetto ai13 milioni già interessati dalla misura attualmente in vigore. Lo ha confermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, partecipando a Genova ad una evento della Lega sui due anni di governo. Rispetto alla norma in vigore quest’anno per i redditi fino a 35.000 euro, “arriviamo  – ha aggiunto – ai redditi fino a 40.000 euro”.

Giorgetti ha inoltre annunciato una misura nuova: “il benefit fiscale fino a cinquemila euro per rimborsare le spese dei lavoratori che le aziende trasferiscono”. 

 

Due i punti più attesi del testo: la norma sulle banche e quella sugli stipendi dei manager della Pubblica amministrazione. La legge di bilancio, dal valore di circa 30 miliardi lordi, è stata impostata dal governo per aiutare i redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e per dare uno stimolo contro l’inverno demografico. Per farlo rende strutturale, almeno per i prossimi 5 anni, il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro e la riduzione a 3 aliquote Irpef. Solo questi due provvedimenti costano 15 miliardi di euro.   Le risorse arriveranno, tra le varie voci, da tagli alla spesa dei ministeri – nell’ordine di una media del 5% del budget – pari ad oltre 2 miliardi di euro. E poi dal contributo di banche e assicurazioni, per 3,5 miliardi di euro. Dalla revisione delle tax expenditures invece dovrebbe arrivare circa un miliardo.       

Tra le novità più rilevanti inserite in manovra: una Card da 1.000 euro a beneficio dei genitori con un Isee entro 40 mila, l’esclusione dell’assegno unico dal computo Isee, l’ampliamento da due a tre mesi del congedo parentale retribuito all’80%. Sulle pensioni conferme e qualche novità. Per il 2025 vengono confermate tutte le misure dell’anno scorso – Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 – e viene introdotto un incentivo sul piano fiscale per chi sceglie di restare al lavoro. Viene inoltre garantita la piena rivalutazione degli assegni e delle minime, eliminando il meccanismo di sterilizzazione in vigore.

Ciriani: “Abbiamo chiesto sacrifici a tutti e le banche li hanno fatti”

Nella manovra “l’accordo con banche garantirà nuovi fondi, pari a 3 miliardi di euro, che finanzieranno il fondo sanitario. Al di là delle bugie della Schlein, che diventano vere a forza di dirle, abbiamo chiesto sacrifici a tutti e le banche li hanno fatti”, ha dichiarato  il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ospite di Ping Pong su Rai radio 1.

Sui tempi dell’iter parlamentare il governo ribadisce la necessità di rispettare procedure e tempi tecnici. Di certo l’esecutivo, a proposito di tempistiche, sembra non volere replicare lo schema ‘zero emendamenti’ che l’anno scorso fu fonte di proteste e snervanti rinvii in commissione Bilancio, perciò l’intenzione sarebbe quella di limitare le proposte per un esame il più snello e rapido possibile della legge. Stessa linea per il decreto fiscale collegato che invece inizierà l’iter al Senato. 

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