“Due anni. Due anni da quel giorno che mi ha cambiato per sempre la vita. Due anni che sono sembrati eterni perché ogni minuto è stato dedicato a cercare di superare quanto accaduto, emotivamente e fisicamente. Due anni dalla lezione più importante che la vita mi ha dato: non dare mai nulla per scontato, la vita prima di tutto”. Così Alessandra De Camilli, una delle superstiti della tragedia della Marmolada che le ha portato via il compagno, Tommaso Carollo, 48 anni di Thiene, in provincia di Vicenza, una delle 11 vittime di quel 3 luglio 2022 quando il ghiacciaio ha collassato. “Ho continuato ad andare avanti come facevo in montagna, un passo dopo l’altro – ha aggiunto De Camilli – anche quando il percorso è difficile e ripido”, osserva De Camilli.  “Al momento ho imparato ad accettare ciò che è accaduto, accettare tutto ciò che ho perso e che è cambiato, accettare tutto ciò che ora è difficile. Non sono arrabbiata, penso di essere fortunata ad essere viva e vado avanti, con queste consapevolezze”.

“Ricordo poco e niente di quel giorno. Sono stato un mese in coma. Il resto l’ho ricostruito guardando il documentario sulla Marmolada e mi sono reso conto di cosa ho superato. I particolari li ho scoperti parlando con chi mi ha soccorso: mi hanno detto che non avrebbero scommesso un euro sul fatto che sarei sopravvissuto tanto ero messo male”. Così Davide Carnielli, il trentino superstite della tragedia. La compagna di cordata di Carnielli, Liliana Bertoldi, 58 anni di Levico, invece è tra le vittime. “Eravamo in sei, Liliana non ce l’ha fatta – ha aggiunto Carnielli -. Quando ci troviamo, la ricordiamo sempre e capita di parlare di quanto accaduto ma io non ricordo nulla. Gli altri invece continuano a sentire quel fortissimo boato che ha preceduto il crollo”.

Il giorno della tragedia

Erano le 13.43 di domenica 3 luglio 2022 quando il distacco della calotta sommitale di Punta Rocca provocò una valanga che travolse una ventina di persone uccidendone undici e ferendone sette. Dal ghiacciaio precipitarono a valle circa 63.300 metri cubi di materiale ad una velocità di 50-80 metri al secondo, portando con sé roccia e detriti per circa 2,2 chilometri. Ancora oggi, nonostante la neve ancora presente in quota, la ‘cicatrice’ sul ghiacciaio è ben visibile dal passo Fedaia.

“Ricordo le telefonate concitate, l’immediato intervento del Suem 118 in un turbinio d’elicottero e di squadre del Soccorso alpino, la presenza straordinaria dei vigili del fuoco, del Sagf della Guardia di Finanza, di tutti gli uomini delle forze dell’ordine e della Protezione civile. È stata un’operazione di soccorso difficilissima, sotto il rischio di altri crolli, con una montagna ferita e attanagliata da una giornata di calore davvero innaturale, per quelle quote”. Così Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ricordando il secondo anniversario del collasso del ghiacciaio.

“Nella frenesia dei soccorsi, si è stagliato immediatamente, forte, il dolore per le vittime – ha aggiunto Zaia -. Il distacco nel ghiacciaio della Marmolada è stato un evento che ha lasciato una cicatrice indimenticabile, cancellando sotto una massa di ghiaccio e pietrame la vita di undici persone che sulla montagna cercavano la realizzazione della loro passione sportiva o più semplicemente la bellezza di una domenica di sole in alta quota, immersa nella maestosità della Regina delle Dolomiti”.

 

“Ricordo poco e niente di quel giorno. Sono stato un mese in coma. Il resto l’ho ricostruito guardando il documentario sulla Marmolada e mi sono reso conto di cosa ho superato. I particolari li ho scoperti parlando con chi mi ha soccorso: mi hanno detto che non avrebbero scommesso un euro sul fatto che sarei sopravvissuto tanto ero messo male”. Così Davide Carnielli, il trentino superstite della tragedia. La compagna di cordata di Carnielli, Liliana Bertoldi, 58 anni di Levico, invece è tra le vittime. “Eravamo in sei, Liliana non ce l’ha fatta – ha aggiunto Carnielli -. Quando ci troviamo, la ricordiamo sempre e capita di parlare di quanto accaduto ma io non ricordo nulla. Gli altri invece continuano a sentire quel fortissimo boato che ha preceduto il crollo”.

Fontana ricorda la tragedia: “Pensiero alle vittime”

“È un ricordo doloroso quello che il3 luglio porta con sé: due anni ci separano infatti dalla tragedia della Marmolada, una delle pagine più tristi della storia della montagna. La memoria di quei drammatici momenti, del grande lavoro dei soccorritori, delle delicate operazioni messe in campo rimarrà sempre presente. Il nostro cuore e la nostra mente sono oggi rivolti a chi ha perso la vita e alle loro famiglie, a cui esprimo la mia piena vicinanza”. Lo dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

Il monitoraggio dell’area

Ad occuparsi del monitoraggio costante dell’area è la Provincia autonoma di Trento, che opera con radar e droni anche in collaborazione con università e il Cnr. “Il ricordo di un evento così imprevedibile, che ha colpito non solo le famiglie direttamente coinvolte, ma l’intera provincia e il Paese, è vivo e forte nella nostra mente”, ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti che riferendosi agli operatori della protezione civile ha aggiunto, “il loro impegno e la loro professionalità sono stati fondamentali, dimostrando una volta di più la grande sinergia tra le diverse strutture operative che hanno lavorato fianco a fianco per affrontare l’emergenza”.

Fugatti ha proseguito dicendo, “la nostra solidarietà rimane forte con le famiglie delle vittime e con tutti coloro che hanno sofferto a causa di questo evento, ricordiamo con rispetto e gratitudine, e continuiamo a lavorare insieme per rafforzare la nostra resilienza di fronte a eventi naturali, per proteggere le nostre comunità e preservare la memoria di chi non c’è più”. Nel secondo anniversario della tragedia, Canazei ricorda le vittime con una messa celebrata alle ore 18 dal parroco don Mario Bravin nella chiesa parrocchiale, mentre alle 21 il cinema Marmolada ospita la proiezione del documentario ‘Marmolada’

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